mercoledì 15 gennaio 2014

Disney innamorato del vino toscano


Fa proprio piacere leggere dalle colonne de Il Tirreno che a tavola, a Disneyland si può bere una buona bottiglia di rosso di Montalcino.

Già avevamo avuto sentore di tutto ciò quando in un'intervista rilasciata a Vincenzo Mollica la figlia di Disney, Diane, aveva risposto così a questa domanda:
Lei si occupa di vino, la cosa ci fa molto piacere?

Merlot, chardonnay e ci piace da morire il vino italiano. Produciamo anche sangiovese ed alcuni anni fa siamo venuti in Toscana per imparare, ma il vino che riusciamo a produrre in California è ben diverso dal chianti toscano: è molto buono ma non è lo stesso.

Chianti e Pinot grigio creati in esclusiva con il nome di "Sogno d'Italia" da Banfi per i Disney Parks.

Il tutto accompagnato da una borsa per il trasporto a forma di bottiglia, con stampati tutti i nomi delle città più famose della toscana: Siena, Montepulciano, Firenze, ma anche Pisa, Castiglioncello e Livorno a testimonianza della presenza ormai consolidata a livello mondiale di Bolgheri con tutte le sue pregiatissime cantine.
Coltiviamo cabernet, sauvignon,
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lunedì 13 gennaio 2014

L'archivio completo di Giovanni Pascoli è on-line


Pubblicazione del portale e Giornata di studio. Pisa 23 gennaio 2014 – ore 10.30, Scuola Normale Superiore, Piazza dei Cavalieri 7


Giovanni Agostino Placido Pascoli (San Mauro di Romagna, 31 dicembre 1855 – Bologna, 6 aprile 1912) è stato un poeta e accademico italiano e una figura emblematica della letteratura italiana di fine Ottocento.

Pascoli, malgrado la sua formazione eminentemente positivistica, è, insieme a Gabriele D'Annunzio, il maggior poeta decadente italiano. Dal Fanciullino, articolo programmatico pubblicato per la prima volta nel 1897, emerge una concezione intima e interiore del sentimento poetico, orientato alla valorizzazione del particolare e del quotidiano e al recupero di una dimensione infantile e quasi primitiva. D'altra parte, solo il poeta può esprimere la voce del "fanciullino" presente in ognuno: quest'idea consente a Pascoli di rivendicare per sé il ruolo, per certi versi ormai anacronistico, di "poeta vate", e di ribadire allo stesso tempo l'utilità morale (specialmente consolatoria) e civile della poesia.

Oggi il suo ricchissimo archivio rivive on-line. Questo eccezionale deposito documentario, contenente i carteggi e gli autografi della produzione poetica e letteraria del poeta, è conservato nella casa di Castelvecchio (Barga), dove il Poeta e la sorella Maria scelsero di abitare dal 1895, tentando di ricostruire quel “nido” familiare distrutto a causa dell’assassinio del padre. Alla morte del Poeta, nel 1912, Maria volle che la casa rimanesse intatta, facendone una sorta di ‘sacrario’ dedicato alla memoria del fratello.
Per volontà di Maria tutto il patrimonio pascoliano di Castelvecchio è poi divenuto proprietà del Comune di Barga.

L’archivio Pascoli, composto di oltre 60.000 documenti, è stato interamente digitalizzato grazie ad un progetto sviluppato e diretto dalla Soprintendenza Archivistica per la Toscana. Si è trattato di un intervento molto complesso che ha richiesto l’intreccio di competenze diverse, sia di tipo archivistico che letterario. La descrizione informatizzata delle carte, collegata alla loro riproduzione digitale, ha prodotto un nuovo e affidabile patrimonio di informazioni che apre grandi possibilità di ricerca e di approfondimento agli studiosi e a quanti vorranno avvicinarsi all’opera e alla figura del Poeta.

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