Fare le vacanze nei fari in Toscana da oggi non è più un sogno.
E l'arcipelago toscano fa da capolista in tutta Italia con ben tre fari nella provincia di Grosseto su undici fari che il ministero della Difesa ha deciso di valorizzare, dandoli in concessione per cinquant’anni al prezzo simbolico di un euro.
I tre fari toscani che diventeranno la meta più ambita di vacanze e ferie sono: il faro delle Formiche nel comune di Grosseto e i fari di Capel Rosso e di Punta del Fenaio nel comune di Isola del Giglio
Ormai non più funzionali a esigenze di difesa, ma arroccati su scogliere mozzafiato, le tre strutture potranno tornare a vivere sotto forma di hotel di lusso, punti d’appoggio per attività subacquee e sportive e altro.
Già fioccano le richieste di informazioni di imprenditori del settore alberghiero interessati ai fari toscani «Ne abbiamo ricevute una decina – spiega il vicesindaco di Grosseto Paolo Borghi – anche da imprenditori tedeschi e austriaci interessati a investire».
Gli altri fari si trovano in Sicilia, Campania, Puglia e sono: il faro di Brucoli ad Augusta, il faro di Murro di Porco a Siracusa, il faro di Capo Grosso nell'Isola di Levanzo-Favignana, il faro di Punta Cavazzi a Ustica, il faro di Capo d'Orso a Maiori, il faro di Punta Imperatore a Forio d'Ischia, il faro di San Domino alle Isole Tremiti, il faro di Capo Rizzuto.
A noi non resta che aspettare e sottoscrivere l'invito fatto in video dal vicedirettore de Il Tirreno Fabrizio Brancoli (guarda il video): "La trasformazione più probabile, ovviamente, è in struttura ricettiva. Bisognerebbe, però, che i fari-albergo non diventassero luoghi super esclusivi, ma fossero accessibili a tutti. Se dormire in un faro è un sogno, sarebbe bello che a sognare fossero più persone possibile".
E l'arcipelago toscano fa da capolista in tutta Italia con ben tre fari nella provincia di Grosseto su undici fari che il ministero della Difesa ha deciso di valorizzare, dandoli in concessione per cinquant’anni al prezzo simbolico di un euro.
I tre fari toscani che diventeranno la meta più ambita di vacanze e ferie sono: il faro delle Formiche nel comune di Grosseto e i fari di Capel Rosso e di Punta del Fenaio nel comune di Isola del Giglio
Ormai non più funzionali a esigenze di difesa, ma arroccati su scogliere mozzafiato, le tre strutture potranno tornare a vivere sotto forma di hotel di lusso, punti d’appoggio per attività subacquee e sportive e altro.
Già fioccano le richieste di informazioni di imprenditori del settore alberghiero interessati ai fari toscani «Ne abbiamo ricevute una decina – spiega il vicesindaco di Grosseto Paolo Borghi – anche da imprenditori tedeschi e austriaci interessati a investire».
Gli altri fari si trovano in Sicilia, Campania, Puglia e sono: il faro di Brucoli ad Augusta, il faro di Murro di Porco a Siracusa, il faro di Capo Grosso nell'Isola di Levanzo-Favignana, il faro di Punta Cavazzi a Ustica, il faro di Capo d'Orso a Maiori, il faro di Punta Imperatore a Forio d'Ischia, il faro di San Domino alle Isole Tremiti, il faro di Capo Rizzuto.
A noi non resta che aspettare e sottoscrivere l'invito fatto in video dal vicedirettore de Il Tirreno Fabrizio Brancoli (guarda il video): "La trasformazione più probabile, ovviamente, è in struttura ricettiva. Bisognerebbe, però, che i fari-albergo non diventassero luoghi super esclusivi, ma fossero accessibili a tutti. Se dormire in un faro è un sogno, sarebbe bello che a sognare fossero più persone possibile".
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