lunedì 9 giugno 2014

Dopo 70 anni Livorno con Nogarin vince sul comunismo


Dopo 70 anni Livorno con Nogarin vince sul comunismo e non posso, per una volta, esimermi dal parlare di politica, anche se non è mia consietudine farlo.

Il perché di questo voto è fin troppo palese. I Livornesi non hanno guardato al movimento, alla politica nazionale e no, ma hanno valutato la persona, nel caso di Nogarin, e al passato del partito che ha sostenuto Ruggeri. Perché nel caso del candidato sindaco PD i livornesi hanno dato un voto di protesta, non alla persona, ma ai trascorsi del suo partito.

Filippo Nogarin è il nuovo sindaco di Livorno. Ha vinto contro il PD e contro 70 anni di sinistra.
Non che non mi interessi la politica, ma non essendomene mai occupato in prima persona, ritengo che a parlarne (seriamente) dovrebbero essere solo gli addetti ai lavori.

Detto ciò scrivo questo mio post perché non tanto di politica, quanto di cultura, questa volta si parla, parlando del nuovo sindaco di Livorno. Cultura intesa nel senso più etimologico del termine: dal latino colere, "coltivare", per poi sperare di raccogliere i frutti migliori.

Quello che è successo a Livorno, non va sottovalutato... una svolta epocale è in corso, con uno degli ultimi baluardi della sinistra storica e non solo caduto sotto la macchina trita sassi del Movimento Cinque Stelle e soprattutto di coloro che hanno votato Grillo per protesta contro la sinistra.
E tutto questo è successo a Livorno, con la sua storia politica che tutti ben conosciamo.

Personalmente non avrei mai pensato ad una débâcle così plateale. E devo dire che i livornesi, ancora una volta mi hanno sorpreso. Anche se non voto più a Livorno da anni, seguo sempre con attenzione le vicende cittadine e, se avessi scommesso sul nuovo sindaco avrei perso tutto.

Analizzando la situazione politica di Livorno nel dopo voto tutto è semplice e chiaro.

 

I livornesi, come dicevo, hanno scelto la persona. E Nogarin ora dovrà "vedersela" contro un partito che non ha rivali: i livornesi, che gli hanno dato fiducia (chi a lui, chi invece con la sfiducia al PD), ora il nuovo sindaco dovrà mantenerla perché la situazione livornese non è poi così semplice, dati alla mano che circolano da anni.

Dopo un'egemonia trasversale tra politica e affari (pubblici e privati) non mi stupirei di veder uscire, nelle prossime settimane cartelle pazze contenenti dossier scottanti.

E non ci sarà da sputirsi se al posto dei nomi noti (che spesso vengono chiamati in causa solo perché ricoprono cariche pubbliche o importanti, ma che invece sono persone integerrime) verranno a galla nomi di persone ai più sconosciuti, che in 70 anni hanno mosso le leve del potere livornese senza mai apparire direttamente.

Spero tanto di sbagliarmi perché Livorno avrebbe bisogno solo di una boccata di salmastro e libeccio, una boccata che ridia respiro all'economia, alla cultura, alla voglia di vivere ... ma come si dice in questi casi, pensando male si fa peccato, ma qualche volta ci si azzecca....
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