mercoledì 27 novembre 2013

Il David di Michelangelo accoglierà i visitatori dell'Expo 2015 a Milano.


Il David di Michelangelo accoglierà i visitatori dell'Expo 2015 a Milano. Uno dei simboli per
eccellenza della Toscana darà il benvenuto ai milioni di presenti provenienti da tutto il mondo.

Una copia della statua di Michelangelo sarà infatti collocata proprio nel centro della "piazza Italia" e rappresenterà simbolicamente l'intera Italia.

Con la firma del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è stato validato il protocollo che regola la partecipazione della Toscana all'Expo.
L'annuncio è stato dato all'Accademia dei Georgofili a Firenze da Diana Bracco, commissario del Padiglione Italia.

In fin dei conti la Toscana gioca da prima tra i primi, perché non dobbiamo dimenticare come contribuì ad "inventare" le Esposizioni Universali, perchè proprio a Firenze si tenne la prima esposizione italiana nel 1861, affidata a Cosimo Ridolfi, presidente dell'Accademia dei Georgofili, che fu inaugurata da Vittorio Emanuele II alla stazione Leopolda ed ebbe uno straordinario successo.

Ed anche oggi sarà una vetrina che darà sicuramente lustro in tutto il mondo alla Toscana, una Toscana che fa sistema, tutta unita e che vuol, trasmettere all'estero la positività che questa regione tramanda nei secoli.

 L'assessore all'agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, che coordina la cabina di regia di Expo 2015 ha aggiunto che "Non si tratterà di una Toscana da cartolina, ma di far conoscere una regione che ha radici profonde, che ha un patrimonio inestimabile di storia, di arte e di cultura, ma che guarda al futuro; l'espressione "Laboratorio del buon vivere" significa anche questo". "Lanceremo a breve - ha concluso  - una "call for ideas", rivolta al mondo scientifico e della ricerca, ma anche a quello produttivo della nostra regione, perchè ci segnalino le imprese o le iniziative che rappresentano meglio l'eccellenza e l'innovazione di cui è capace la Toscana.
Unknown Web Developer

lunedì 11 novembre 2013

Si gira la fiction su Oriana Fallaci


Riprese in Toscana per una fiction sulla scrittrice Oriana Fallaci

La miniserie tv diretta da Marco Turco vede protagonista Vittoria Puccini. La fiction ripercorre gli episodi fondamentali della vita della nota scrittrice toscana

Riprese in Toscana per una fiction sulla scrittrice Oriana Fallaci


Stasera su Sky ci sarà la prima puntata de I delitti del BarLume, tratti dai romanzi di Marco Malvaldi per Sellerio editore.

Ma la Toscana ancora una volta è protagonista del cinema, anche con una miniserie tv dedicata a Oriana Fallaci oltre ad altre produzioni delle quali avevamo già parlato.


La vita di Oriana Fallaci è il titolo della miniserie tv della Rai, diretta da Marco Turco e prodotta da Fandango, che vedrà protagonista Vittoria Puccini nelle vesti della giornalista - scrittrice italiana più conosciuta al mondo e osannata in America soprattutto per i suoi libri scritti prima di morire che furono un attacco deciso e senza mezzi termini contro il fanatismo religioso e la guerra islamica, fino agli ultimi articoli sulle tematiche dell’11 Settembre.


La fiction a lei dedicata ripercorrerà gli episodi fondamentali della vita della nota scrittrice, che ha firmato capisaldi della letteratura contemporanea italiana, come Lettera a un bambino mai nato, Un uomo, La rabbia e l'orgoglio, La forza della ragione.

Tutte materia che la Fallaci conosceva benissimo perché vissute in prima persona, fin da ragazzina con le esperienze accanto ai partigiani durante la seconda guerra, al primo reportage sulle condizioni della donna nel mondo islamico e al Vietnam che seguì come report di guerra (fu la prima donna in Italia ad andare al fronte in qualità di inviata speciale). Come scrittrice, con i suoi dodici libri ha venduto venti milioni di copie in tutto il mondo

Le riprese si svolgeranno per tutto novembre con una settimana a Firenze e poi al Castello di Sammezzano. Mentre domani, il 12 novembre, il set verrà allestito in Piazza Lorenzo Ghiberti a Pelago.
Unknown Web Developer

venerdì 8 novembre 2013

No fly zone per aeromodellini: stressa il gregge


Troppi voli di aeromodellini, pecore stressate in Versilia

No fly zone per aeromodellini: stressa il gregge a Massarosa.

Roba da non crederci se la notizia non fosse stata battuta pochi minuti fa dall'ANSA.
Ma cosa ancora più assurda è la nota di Coldiretti di Massarosa che ora chiede una 'no fly zone'

Una no fly zone perché a Pioppogatto, a Massarosa, in Versilia le pecore sono stressate e quindi non pascolano più serenamente.

Lo stress è causato dall'attività "incessante" del vicino aeroporto con centinaia di voli al giorno. Legittima protesta, se solo fosse vera.

In verità lo stress da aeroplano esiste e come, ma non si tratta di Boing 747 o dei più tranquilli Beechcraft 1900, ma di aeromodellini radiocomandati nella zona, dove si trova un campo volo per deltaplani e parapendii.

«Sono decine i modelli che “affollano” ogni giorno lo spazio aereo impegnati in rumorose acrobazie e voli radenti che hanno costretto i pastori a cambiare le abitudini dei greggi in quei prati che da sempre li ospitano», denuncia Coldiretti  che per capire come risolvere questa convivenza purtroppo incompatibile tra pastori e appassionati di modellismo ha già partecipato ad un paio di incontri ed alla fine è arrivata alla decisione di chiedere la fantomatica “no fly zone”.

«Sono decine i modelli che “affollano” ogni giorno lo spazio aereo impegnati in rumorose acrobazie e voli radenti che hanno costretto i pastori a cambiare le abitudini dei greggi in quei prati che da sempre li ospitano», denuncia Coldiretti  che per capire come risolvere questa convivenza purtroppo incompatibile tra pastori e appassionati di modellismo ha già partecipato ad un paio di incontri ed alla fine è arrivata alla decisione di chiedere una “no fly zone”. «Sono decine i modelli che “affollano” ogni giorno lo spazio aereo impegnati in rumorose acrobazie e voli radenti che hanno costretto i pastori a cambiare le abitudini dei greggi in quei prati che da sempre li ospitano», denuncia Coldiretti  che per capire come risolvere questa convivenza purtroppo incompatibile tra pastori e appassionati di modellismo ha già partecipato ad un paio di incontri ed alla fine è arrivata alla decisione di chiedere una “no fly zone”.

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