sabato 25 agosto 2018

Per trovare un bancomat in toscana si fanno anche 20km

Trovare un bancomat a Rio nell'Elba, fare un prelievo POS a Castiglione Garfagnana o   cercare una banca a Lorenzana è impossibile.

E sono solo alcuni dei tanti piccoli comuni della Toscana dove non solo non c'è bancomat, ma dove spesso manca anche un ufficio postale o una filiale di un qualsiasi gruppo bancario.

Spesso come riportano le cronache locali i più "fortunati" sono costretti a fare come minimo 10km per non dire anche 20 chilometri prima di trovare uno sportello pos da dove poter prelevare denaro.

Il problema questa volta non è solo turistico, ma soprattutto per chi vive da sempre in questi comuni e che ragioni varie da difficoltà a spostarsi.

Perché in primis quello che denuncia è la difficoltà nei collegamenti tra i tanti piccoli comuni. Ancora una volta l'isola d'Elba viene chiamata in causa perché anche se in estate i piccoli comuni mettono a disposizione bus navetta, durante l'inverno la mobilità extra urbana è ridotta ai minimi termini cercando di scadenzare gli orari con quello dei lavoratori e degli studenti andando però a contrastare con gli arrivi e le partenze dei traghetti che spesso non coincidono per pochissimi minuti lasciando a piedi chi sull'isola arriva senza mezzi di locomozione propri.

Stessa cosa succede più o meno tutto l'anno all'Abetone e zone limitrofe dove vuoi in inverno perla neve e il ghiaccio, vuoi in estate per un turismo ridotto ai minimi termini le corriere passano pochissime volte, non pensando invece a minibus a metano che potrebbero fare da staffetta con corse più brevi e ripetute come avviene spesso nei circuiti ferroviari locali.

Si potrebbe obiettare che i servizi bancari in home banking sono attivi h24. In un sistema Italia di oggi la risposta viene da sola ... Basti pensare che in molte di queste aree disagiate la connessione internet in ADSL non esiste e bisogna ricorrere alla adsl satellitare e che sempre di più in questi piccoli centri vive tutto l'anno solo una popolazione anziana che non ha la capacità di utilizzare questi servizi.

Ecco perché a fronte della chiusura di oltre 400 sportelli bancari in Italia istituti di credito come Intesa Sanpaolo ha siglato un accordo che «trasforma» le tabaccherie italiane in piccoli bancomat grazie al servizio lanciato da Banca 5, dove si può prelevare direttamente e in modo totalmente gratuito contanti per una somma totale di150 euro al giorno.

domenica 19 agosto 2018

La miniera del gusto a Rio Marina

Piccolo sincero e cordiale ecco come si presenta a mio avviso il miglior ristorante di Rio Marina di Giampiero Marazzi: La miniera del gusto.

Presidio slow food dove si possono assaggiare tantissimi piatti  locali cucinati all'espressoe dove è possibile degustare i migliori vini elbano, toscani e nazionali visto che Giampiero è sommelier AIS.

Lasciatevi guidare dai suoi racconti sul gusto e dalle sue scoperte enogastronomiche attraverso percorsi di carne e di pesce che seguono la stagionalità.

La prenotazione è quasi obbligatoria visti i pochi coperti soprattutto nel periodo invernale anche se consiglio di provare a cenare in seconda serata soprattutto in estate così da avere un po' di tempo per conversare con Giampaolo e la sua compagna di vita e di lavoro.

Oltre ad una nutrita biblioteca privata su vini e ricette locali La miniera del gusto ha al suo interno un piccolo negozio dove poter acquistare la pasta del Pastificio Martelli di Lari o i piccoli vasetti di sgombro Riese. La carne viene dalla provincia di Pisa, il pesce direttamente dai pescatori di Rio Marina.

Eccellenti sono i Cenci alla gallinella o i gamberoni con lardo di colonnata.

Una piccola perla che già oltre 20 anni fa aveva visto Umberto aprire il locale con il nome de Il chicco d'uva  per poi passare dopo qualche gestione meno fortuna nelle mani di Giampiero e della sua brigata con il nuovo nome de La miniera del gusto in omaggio alla terra Riese e alle tante miniere di ferro che desolate sovrastano ancora la costa che brilla, unica nel suo genere in tutta la Toscana con i suoi colori rosso ferrosi e le pagliuzze che risplendono come diamanti sulle tante spiagge che vanno da Topinetti a Calaseregola fino ad arrivare a Cavo.

Un'isola d'Elba meno conosciuta e sempre selvaggia, meno commerciale e meno turistica ma che anno dopo anno sta iniziando ad investire perché sembra una delle poche realtà elbane che ha capito che investire sul turismo è di vitale importanza, anche senza la destagionalizzazione che in queste zone sembra difficile da realizzare.

venerdì 17 agosto 2018

Destagionalizzare il turismo all'isola d'Elba

Per molti anni ho vissuto l'isola d'Elba come meta privilegiata delle mie vacanze estive e qualche volta anche pasquali e natalizie.
Poi vuoi perché i miei genitori vi acquistarono casa a Rio nell'Elba, vuoi per lavoro ho inziato a frequentare l'isola tutto l'anno capendo che i periodi migliori per andare in vacanza all'Elba sono la primavera e a fine settembre.

Non ho scelto a caso questi due periodi perché chi ha avuto il piacere di pernottare all'Elba a maggio o a inizio ottobre ha trovato dei luoghi incontaminati e strutture turistiche di qualità a prezzi molto concorrenziali.

Anni fa parlando con Luciano Mortula, fotografo internazionale ma prima ancora proprietario del ristorante l'Ostrica in località Il Forno nel golfo della Biodola, eravamo concordi nel pensare che se nel territorio elbano ci fossero più ristoranti di alta qualità sarebbe solo un bene per l'Elba e gli elbani. Se poi i ristoranti stellati fossero vicini tra loro sarebbe ancora meglio perché aumenterebbero il valore "economico" di quel determinato luogo.

Purtroppo l'isola d'Elba è rimasta agli anni '80 con un marketing ed un'imprenditoria quasi del tutto inesistenti. La formula per offrire di tutto e di più sarebbe poi semplice e veloce ma soprattutto a costo bassissimo. All'Elba basterebbe destagionalizzare il turismo per avere un turismo di alta qualità offrendo servizi anche a basso costo.

In fin dei conti le regioni che lo hanno fatto stanno vivendo da oltre 10 anni un turismo a 365 giorni l'anno. Un esempio su tutti il Trentino dove tutto l'anno si fa vacanza ad altissimi livelli a prezzi super scontati.

E non parlo del turismo cinese che sistematicamente va in vacanza a Ottobre. Parlo del turismo italiano per italiani o al massimo per europei.

Capisco bene che un'isola vivaio suo massimo splendore nel periodo estivo ma la perfetta ubicazione dell'arcipelago toscano permetterebbe di poter vivere le isole toscane anche d'inverno.

Ma gli elbani hanno mente chiusa e il lavoro stagionale sembra bastare per il sostentamento di tutto l'anno.

E credetemi lo dico con immenso rammarico perché basterebbe almeno provarci per vedere arrivare i primi risultati.

E non parlo da giornalista e da consulente per la PMI che opera nel settore turismo a vario titolo da quasi 20 anni... Parlo per amor dell'isola e per quella tristezza che pervade il cuore quando parlando dell'Elba ad amici o clienti elogiando la straordinaria bellezza, ti senti rispondere che offre poco e a prezzi esorbitanti in primis sul prezzo dei traghetti e visti i costi alla fine conviene andare in vacanza in Sardegna.

E pensare, per chi come me viaggia sempre e solo con i suoi cani che isola d'Elba è tutta pet friendly a differenza della Liguria dove andare in vacanza con il cane è quasi impossibile.

Insomma basterebbe poco, basterebbe tanta voglia di rimboccarsi le maniche e lavorare tutto l'anno perché tutto cambia e il turismo ancora di più di tanto altri settori, e qui parlo da consulente per strutture turistiche. Se non ti adegui, se non innovi, se non pensi al futuro, ancora pochi anni e tutto quello che è stato creato scomparirà alla velocità della luce.

martedì 7 agosto 2018

#restateintoscana hashtag delle vacanze in Toscana

Arriva l'estate e con essa anche l' hashtag #restateintoscana da utilizzare durante le nostre vacanze in Toscana. 

Questo è il contest lanciato dalla Regione Toscana direttamente sul proprio sito (clicca qui per avere maggiori informazioni) per tutti i vacanzieri e non solo che voglio taggare le loro ferie in Toscana.

Instagram ha ormai raggiunto numeri importanti e solo in Italia si calcolano più di 14 milioni di utenti attivi mensili e quindi anche la Regione Toscana ha deciso di lanciare un propio contest per valorizzare tutte le bellezze che la regione offre.


Dalle città d'arte al mare passando dalla montagna e dalle colline, vino, formaggi, eccellenze enogastronomiche sono solo alcuni degli spunti dai quali partire per fare le vostre foto più belle.

La Regione Toscana da molti mesi ha lanciato il proprio canale instagram ufficiale e proprio da esso ha lanciato la proprio gara fotografica.

Un unico requisto è necessario per partecipare: utilizzare tra i tanti hashtag #restateintoscana che dovrà essere inserito nella didascalia della foto.


A questo punto la palla passa ai social media manager della Regione che pubblicheranno sul profilo uffiale tutti gli scatti scatto più curiosi o più rappresentativi del territorio toscano, menzionando il fotografo e indicando il luogo in cui è stata fatta la foto.

Il contest è aperto a tutti e resterà in vigore fino al 16 settembre, così che si possano caricare anche le ftografie del periodo della vendemmia.

Come riporta il sito ufficiale "Al termine del contest, un sondaggio eleggerà l'immagine estiva più rappresentativa della Toscana.
Le foto potranno essere condivise o pubblicate sui canali social ed eventualmente sui siti web di Regione Toscana anche successivamente, naturalmente l'autore della fotografia sarà sempre citato o menzionato"

A questo punto non rimane che imbracare la propria macchina fotografica o scattare con il proprio cellulare e provare a partecipare a questo bellissimo concorso.

sabato 24 ottobre 2015

vacanze nei fari in toscana

Fare le vacanze nei fari in Toscana da oggi non è più un sogno.


E l'arcipelago toscano fa da capolista in tutta Italia con ben tre fari nella provincia di Grosseto su undici fari che il ministero della Difesa ha deciso di valorizzare, dandoli in concessione per cinquant’anni al prezzo simbolico di un euro.

I tre fari toscani che diventeranno la meta più ambita di vacanze e ferie sono: il faro delle Formiche nel comune di Grosseto e i fari di Capel Rosso e di Punta del Fenaio nel comune di Isola del Giglio


Ormai non più funzionali a esigenze di difesa, ma arroccati su scogliere mozzafiato, le tre strutture  potranno tornare a vivere sotto forma di hotel di lusso, punti d’appoggio per attività subacquee e sportive e altro.


Già fioccano le richieste di informazioni di imprenditori del settore alberghiero interessati ai fari toscani «Ne abbiamo ricevute una decina – spiega il vicesindaco di Grosseto Paolo Borghi – anche da imprenditori tedeschi e austriaci interessati a investire».


Gli altri fari si trovano in Sicilia, Campania, Puglia e sono: il faro di Brucoli ad Augusta, il faro di Murro di Porco a Siracusa, il faro di Capo Grosso nell'Isola di Levanzo-Favignana, il faro di Punta Cavazzi a Ustica, il faro di Capo d'Orso a Maiori, il faro di Punta Imperatore a Forio d'Ischia, il faro di San Domino alle Isole Tremiti,  il faro di Capo Rizzuto.

A noi non resta che aspettare e sottoscrivere l'invito fatto in video dal vicedirettore de Il Tirreno Fabrizio Brancoli (guarda il video): "La trasformazione più probabile, ovviamente, è in struttura ricettiva. Bisognerebbe, però, che i fari-albergo non diventassero luoghi super esclusivi, ma fossero accessibili a tutti. Se dormire in un faro è un sogno, sarebbe bello che a sognare fossero più persone possibile". 


lunedì 19 ottobre 2015

A Livorno la prima competizione di barba e baffi

A Livorno arriva la prima competizione di barba e baffi. Appuntamento da non perdere per noi baffuti e anche per i colleghi barbuti il 25 ottobre alla terrazza Mascagni.

Perché ormai si è capito bene che per il maschio italico, ma sopratutto toscano avere barba e baffi non è solo un gioco di proporzioni.
Perché ormai scegliere se indossare i baffi (alla militare, a manubrio) o la barba (ad ancora, corta, a punta, alla Frank Zappa, Holywoodian o in stile Freddy Mutton Chops) non dipende solo dalla forma di viso e zigomi.


La giuria sarà composta da l'ideatore della competizione Tommaso Vivaldi e da professionisti del settore come Gabriele Parenti e Gabriele Ricci e dal dj Thomas Mancino. Il tutto presentato dal comico Claudio Marmugi.

Livorno più che mai sembra la patria indiscussa di barba e baffi, non manca, girando per la città, di imbattersi in “geek” (il nerd anni Novanta) con barbetta appena accennata o in uomini dal taglio hollywoodiano, per non parlare dei più dandy che possono scegliere le versioni ad ancora e a punta, che evocano l’Ottocento, oppure optando i baffi a matita, in stile Salvador Dalì.

Comunque per iscriversi alla gara bisognerà superare la pre-selezione che si terrà il 24 ottobre al bar Caffè Macchiato di via Roma 126, a partire dalle 21.

In ogni caso, come indica la guida ai look di Acqua di Parma, con llustrazione di Senem Oezdogan attenzione a non sfociare negli eccessi, boscaiolo da una parte, “spiritato” dall’altra. Le lunghezze, qualunque esse siano, vanno sempre curate nei dettagli per personalizzare con raffinatezza estrema.