Nick Sloane venne scelto a Barcellona, in un convegno a fine maggio 2012, designandolo come colui che in queste ore sta risollevando il Concordia.
2000 tonnellate sarà il tiro iniziale, con step di 200 tonnellate per volte, con graduale avanzamento e raddrizzamento della nave.
Alle 9.06 di stamani, 16 settembre 2013, Nick Sloane ha premuto il pulsante e la nave nelle prime 2 ore inizierà lentamente a staccarsi dagli scogli dopo un anno e mezzo.
E Nick Sloane tutto questo lo sa bene, come è consapevole che in teoria ci vorranno 12 ore, anche se le condizioni atmosferiche avverse hanno posticipato, per ora, di quasi 3 ore l'inizio dei lavori.
Poi a operazione finita il "maestro dei salvataggi" andrà in vacanza con la famiglia, così ha detto ai suoi amici nelle scorse sere. Moglie e figli sono rimasti in Sudafrica, mentre lui, il master, durante la sua permanenza al Giglio qualche parola di italiano l'ha imparata, anche se il tempo l'ha dedicato quasi interamente al suo progetto.
Non ha mai staccato del tutto, anche di notte spesso era al telefono con la Florida - sede della Titan, una delle società del consorzio selezionato per rimuovere la Concordia - matutto ciò non gli pesa.
Ama il suo lavoro e la sua serafica fermezza infonde fiducia e tranquillità in tutti i suoi collaboratori. È, e sarà per le prossime dodici ore l'uomo delle decisioni, l'uomo che non a paura a dire che «il rischio nella rotazione della Concordia può essere la frattura dello scafo», come riportava poche settimane fa anche il Telegraph.
Sloane, quell’insolito sudafricano con la passione per il rischio, le missioni impossibili e antichi sentimenti italiani è lì, pronto a tutte le evenienze calcolate e a quelle che impreviste potrebbero avverarsi ma alle quali, tutti noi, speriamo di non dover assistere.
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