Pratese di adozione, fiorentino di nascita, poco più che cinquantenne, gestisce con la famiglia la "pasticceria,
caffè Nuovo Mondo".
Una piccola e apprezzatissima boutique delle golosità nel centro storico della città.
Ed è così che Paolo Sacchetti è stato insignito con il premio per il miglior pasticcere, dalla giuria composta da cinquantanove maestri dell'arte bianca, riuniti nell'associazione A.M.P.I. (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), presieduta da Gino Fabbri.
La motivazione che spiega il riconoscimento al Maestro Sacchetti è: “Per il costante impegno profuso nel corso dei quattro mandati, nel ruolo di vice presidente. Per aver contribuito alla continua crescita dell'Accademia, per l'alta professionalità, la passione e la costante ricerca della Qualità che lo contraddistingue e la continuità nel produrre bontà infinite nell'universo del dolce della pasticceria italiana.”
Una carriera brillante e ricca quella di Paolo Sacchetti: è lui ad aver rivisto e attualizzato la tradizionale "Pesca di Prato", grazie a lui diffusa a livello nazionale. Si tratta di una specialità pratese che stava andando perduta e che il Maestro Sacchetti ha deciso di recuperare e valorizzare grazie alla ininterrotta produzione (nel suo negozio va a ruba) e ad una pubblicazione monografica stampata nel 2006.
La Pesca di Prato, lo scorso anno, ha conquistato il titolo nazionale di miglior mignon.
Paolo Sacchetti è, senza dubbio, una delle migliori espressioni della pasticceria nazionale. E, come tutti i grandi, ha curato la sua formazione nelle botteghe di maestri di alto profilo.
Prima a Firenze, dal Pezzantini, dal Donnini, da Picchiani a Sesto Fiorentino, per passare a Torino a contatto con i massimi esperti, quali Robert Schicchi, maestro di lavorazione dello zucchero, e Guido Bellissima, maestro del cioccolato.
Fino ad approdare, nel '93, a Brescia da uno dei guru internazionali della lievitazione, Iginio Massari, fondatore e presidente onorario dell'A.M.P.I.
In Accademia Maestri Pasticceri Italiani sin dal 1994, Sacchetti vanta di essere stato tra i primi quattro ad aver avuto accesso a questo ghota della pasticceria nazionale.
Una piccola e apprezzatissima boutique delle golosità nel centro storico della città.
Ed è così che Paolo Sacchetti è stato insignito con il premio per il miglior pasticcere, dalla giuria composta da cinquantanove maestri dell'arte bianca, riuniti nell'associazione A.M.P.I. (Accademia Maestri Pasticceri Italiani), presieduta da Gino Fabbri.
La motivazione che spiega il riconoscimento al Maestro Sacchetti è: “Per il costante impegno profuso nel corso dei quattro mandati, nel ruolo di vice presidente. Per aver contribuito alla continua crescita dell'Accademia, per l'alta professionalità, la passione e la costante ricerca della Qualità che lo contraddistingue e la continuità nel produrre bontà infinite nell'universo del dolce della pasticceria italiana.”
Una carriera brillante e ricca quella di Paolo Sacchetti: è lui ad aver rivisto e attualizzato la tradizionale "Pesca di Prato", grazie a lui diffusa a livello nazionale. Si tratta di una specialità pratese che stava andando perduta e che il Maestro Sacchetti ha deciso di recuperare e valorizzare grazie alla ininterrotta produzione (nel suo negozio va a ruba) e ad una pubblicazione monografica stampata nel 2006.
La Pesca di Prato, lo scorso anno, ha conquistato il titolo nazionale di miglior mignon.
Paolo Sacchetti è, senza dubbio, una delle migliori espressioni della pasticceria nazionale. E, come tutti i grandi, ha curato la sua formazione nelle botteghe di maestri di alto profilo.
Prima a Firenze, dal Pezzantini, dal Donnini, da Picchiani a Sesto Fiorentino, per passare a Torino a contatto con i massimi esperti, quali Robert Schicchi, maestro di lavorazione dello zucchero, e Guido Bellissima, maestro del cioccolato.
Fino ad approdare, nel '93, a Brescia da uno dei guru internazionali della lievitazione, Iginio Massari, fondatore e presidente onorario dell'A.M.P.I.
In Accademia Maestri Pasticceri Italiani sin dal 1994, Sacchetti vanta di essere stato tra i primi quattro ad aver avuto accesso a questo ghota della pasticceria nazionale.
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