La scrittrice toscana dell’anno è Nada Malanima con “La grande casa” (Bompiani) dove vive Elke Richter, il quale appartiene a una ricca famiglia. I genitori l’hanno portata
fin da bambina in Italia, sul litorale di Corielba, ed è qui che Elke
torna, adulta, con un passato doloroso alle spalle, per cominciare una
nuova vita. Per questo rileva una vecchia fornace e la trasforma in una
villa, anzi nella sua piccola grande utopia: una Grande Casa, un luogo
per persone che amano il silenzio e lo cercano. Fra queste c’è Gemma,
che parla con gli alberi, ha in sé l’energia dell’universo ed è di
esempio a tutti. Poi c’è Emilia: rimasta orfana, è andata dalle suore e
ha trovato il conforto paterno di un bidello di scuola, prima di
perdersi nel miraggio di diventare una ballerina famosa. La Grande Casa è
la storia dell’amicizia di queste tre donne speciali e del destino che
le ha fatte incontrare. Accanto a loro, gli altri ospiti della Grande
Casa: visionari incompresi, artisti, solitari, che nel ricovero di Elke
trovano finalmente se stessi sconfiggendo l’indifferenza che li aveva
posti ai margini della vita sociale. Sullo sfondo di una Natura che pare
ribellarsi con alluvioni, terremoti, malattie e catastrofi alla
scriteriata volontà di dominio degli uomini, Nada Malanima racconta le
vicende di un piccolo gruppo di personaggi indimenticabili. Insieme,
essi sapranno ricostruire una convivenza diversa, fatta di passione, di
sensibilità quasi medianica, di rispetto per le forze segrete del cuore
nella loro corrispondenza con quelle, ancora più forti e segrete, del
mondo.
Nada Malanima è l’artista più originale e indipendente della scena musicale italiana. Come scrittrice ha pubblicato per Fazi la raccolta di racconti e poesie Le mie madri e il romanzo Il mio cuore umano. Il suo sito internet è www.nadamalanima.it
Il Premio speciale è stato assegnato a Federico Monechi per “L’Italia delle Regioni” (Aska Editore), un saggio che racconta le pagine della nostra storia recente che hanno portato alla nascita dell’Italia contemporanea e che ci fa capire le trasformazioni sociali e politiche dagli anni Sessanta ad oggi.
Il premio per lo scrittore più votato on line dai lettori, via Facebook, è stato assegnato a ex-aequo a Marco Bertoli per “La signora che vedeva i morti” (Caleidoscopio Felici editore) e ad Andrea Gamannossi per “Nessie morte sul lago”, edito da Mauro Pagliai, un romanzo noir che affronta il tema della diversità.
I riconoscimenti sono stati consegnati dal presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, nell’ambito dell’iniziativa Palazzo Aperto. “Questo premio letterario – ha detto il presidente – è un momento importantissimo, rappresenta un tentativo di riconciliazione con la cultura e di valorizzazione dei giovani, con i quali dobbiamo costruire il nostro futuro.
Monaci ha richiamato i concetti fondamentali espressi nella seduta solenne del 30 novembre, riguardo alla necessità di “fare emergere i nostri talenti, le nostre punte d’eccellenza e sostenerle”.
Nada Malanima è l’artista più originale e indipendente della scena musicale italiana. Come scrittrice ha pubblicato per Fazi la raccolta di racconti e poesie Le mie madri e il romanzo Il mio cuore umano. Il suo sito internet è www.nadamalanima.it
Il Premio speciale è stato assegnato a Federico Monechi per “L’Italia delle Regioni” (Aska Editore), un saggio che racconta le pagine della nostra storia recente che hanno portato alla nascita dell’Italia contemporanea e che ci fa capire le trasformazioni sociali e politiche dagli anni Sessanta ad oggi.
Il premio per lo scrittore più votato on line dai lettori, via Facebook, è stato assegnato a ex-aequo a Marco Bertoli per “La signora che vedeva i morti” (Caleidoscopio Felici editore) e ad Andrea Gamannossi per “Nessie morte sul lago”, edito da Mauro Pagliai, un romanzo noir che affronta il tema della diversità.
I riconoscimenti sono stati consegnati dal presidente del Consiglio regionale, Alberto Monaci, nell’ambito dell’iniziativa Palazzo Aperto. “Questo premio letterario – ha detto il presidente – è un momento importantissimo, rappresenta un tentativo di riconciliazione con la cultura e di valorizzazione dei giovani, con i quali dobbiamo costruire il nostro futuro.
Monaci ha richiamato i concetti fondamentali espressi nella seduta solenne del 30 novembre, riguardo alla necessità di “fare emergere i nostri talenti, le nostre punte d’eccellenza e sostenerle”.
per questo libro, interessante per l'argomento che tratta, per l'ambientazione storica che ci porta ad un secolo poco ricordato, per la personalità dei protagonisti,tra i quali spicca la figura di Debrena, si può dire soltanto : leggetelo,leggetelo....
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