giovedì 31 ottobre 2013

1930 a Livorno c'era già Halloween



Nel 1930 a Livorno c'era già Halloween e non era di importazione americana, ma una festa per tutti i bambini che anno dopo anno, generazione dopo generazione, veniva tramandata nelle campagne toscane.


Ma cosa succedeva nella campagne livornesi, intorno agli anni '30, durante le notti del 31 ottobre e del primo novembre?



Mia nonna Lidia Tonerini cecínese di nascita, ma livornese da una vita, nata il 9 novembre del 1925 mi raccontava delle memorie del suo primo novembre, quello del 1929, praticamente quando stava per compiere il suo quarto anno d'età. 

Abitava ancora a Cecina nel rione del Bottegone, proprio sull'Aurelia. Suo padre e sua madre lavoravano presso il pastificio Nieri, uno dei più importanti della zona. Risiedendo in paese, ma praticamente anche in campagna, tutti i cecinesi avevamo almeno un orto, dove si allevavano anche piccoli animali come i conigli, le galline e i piccioni.
 
Intorno alla fine di ottobre, il padre di mia nonna Lidia, Piero, andava di nascosto, per non svelare in anticipo la sorpresa, da alcuni suoi amici d'infanzia a prendere delle enormi zucche. Essendo molto grandi difficilmente riusciva a portarne a casa più di due alla volta, e per far tutto in gran segreto, le nas­condeva sotto il cappotto.

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giovedì 24 ottobre 2013

Le eccellenze del Made in Tuscany passano da Livorno


Vetrina Toscana è un progetto di promozione di Regione e Unioncamere Toscana, che conta oggi tra gli aderenti 752 ristoratori e quasi 268 botteghe alimentari. Sono tre gli assessorati regionali coinvolti: turismo e cultura, agricoltura e attività produttive.

L'edificio della stazione marittima di Livorno misura 3.300 metri quadri, suddiviso in piano terra e primo piano. Sono previste al suo interno un'attività commerciale luxury, un info point, l'accoglienza, il centro congressi, la terrazza panoramica e la zona biglietterie.


I ristoranti con il marchio Vetrina Toscana si alterneranno per offrire a turisti e non solo, i prodotti tipici della montagna, della collina e del mare toscano. Momenti di approfondimento didattico coinvolgeranno le scuole, i giovani. Non mancheranno spettacoli, musica e conferenze.

Il vecchio edificio a due piani, a ridosso della darsena per gli imbarchi dei traghetti, completamente ristrutturato a servizio dei passeggeri sul modello delle strutture di accoglienza di un moderno aeroporto, utilizzando materiali come il tek e l'alluminio.
Al piano terra verranno realizzate le sale d'attesa con wi-fi, postazioni internet e schermi con gli orari di partenze e arrivi dei traghetti e le notizie sul meteo.
A fianco dell'area di attesa sarà realizzato un modernissimo shopping center con galleria commerciale per marchi d'eccellenza, un ristorante self service, un info-point e un grande bar con tutti i servizi. Al piano superiore, collegato con scale mobili, ci saranno altre sale e servizi la terrazza panoramica con ristorante «vip». La struttura sarà ovviamente aperta anche alla città.

“Il progetto Vetrina Toscana al Porto di Livorno – così racconta il presidente di Porto di Livorno 2000, Roberto Piccini – costituisce una testimonianza concreta e tangibile della rilevanza che la nostra infrastruttura riveste nel panorama regionale e nazionale, come gate principale di accesso alla Toscana, meta conosciuta e molto apprezzata dal turismo internazionale. Si tratta di un importante riconoscimento della Regione Toscana che produrrà nuove prospettive di lavoro e di business per la città e per il territorio. Un intervento che si inserisce a pieno titolo nel progetto complessivo di riqualificazione del waterfront del Porto di Livorno che ci vede impegnati nella creazione di una vera e propria ‘Cittadella del Porto’ dotata di tanti servizi e attività per accogliere i passeggeri”.

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mercoledì 23 ottobre 2013

In aumento i dipendenti da gioco d'azzardo. Ma si può giocare anche a poker gratis


I dati rilevati dal comune di Pisa tramite il Sert sul Gap, la sindrome da gioco d'azzardo, deve far riflettere.

Negli ultimi quattro anni oltre 70 soggetti hanno richiesto aiuto alle strutture USL adibite, con un incremento più che raddoppiato negli ultimi due anni.

La crisi economica che ha attanagliato l'intera Europa ha portatto milioni di persone a sperare in un possibile riscatto economico attraverso il gioco d'azzardo.

Un gioco dal quale non sono più riusciti ad uscire e che spesso li ha portati a situazioni economico - familiari disastrose.

Il Comune di Pisa nei giorni scorsi ha sottoscritto il Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d'azzardo promosso da Terre di Mezzo e Legautonomie.

L'iniziativa chiede più poteri di programmazione, controllo e ordinanza per contrastare il fenomeno. «Spesso infatti non sono solo i giocatori a risentire delle conseguenze della propria patologia - spiega l'amministrazione pisana - ma l'intera famiglia viene sopraffatta dalla problematica. Oltre al problema della salute esiste poi un problema legato alla criminalità organizzata con riciclaggio di denaro sporco e usura. Dal manifesto scaturisce una proposta di legge e a breve inizierà la raccolta delle firme per la presentazione».

Un problema che poi di riflesso e non colpisce l'intero nucleo familiare, portanto spesso anche adolescenti a giocare d'azzardo.

Basta un computer e un'iscrizione fatta da un maggiorenne e le porte delle poker room, come del bingo e di migliaia di altri giochi si aprono senza più richiudersi.

Meno male che ci sono anche siti come downloadpokergratis che danno la possibilità di conoscere i pericoli del gioco d'azzardo dando la possibilità a chi lo vuole di giocare gratuitamente, per il solo ed unico piacere del gioco on line senza rischiare di perdere soldi.
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venerdì 11 ottobre 2013

A Giulia Mazzoni va il Premio Ciampi


Della sua bravura e del suo primo album avevamo parlato mesi fa in questo articolo anticipando che il 16 ottobre si sarebbe esibita al Blue Note di Milano.

Un altro grande riconoscimento per il suo primo album è arrivato con la vittoria,  a soli 24 anni, della diciannovesima edizione del Premio Ciampi 2013 nella categoria “Migliore cover di Piero Ciampi”.

Giulia, che con il suo particolare arrangiamento per pianoforte di Quando il giorno tornerà, ha ottenuto il prezioso riconoscimento, e verrà premiata al Teatro Goldoni di Livorno il 26 ottobre.

"Sono davvero felice di ricevere questo premio, che da anni è sinonimo di qualità musicale" racconta Giulia Mazzoni, "Piero Ciampi è stato un artista importante per il panorama musicale italiano ed aver vinto un premio intitolato a lui grazie all’arrangiamento di un suo brano è per me un grande onore".



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giovedì 10 ottobre 2013

Dal 2014 sconti a chi investe su cultura e paesaggio


La giunta della regione Toscana ha approvato il regolamento che dal 2014 ci saranno sconti a chi investe su cultura e paesaggio.

Come dire spendi mille e ne scali duecento, poiché la Regione Toscana aiuterà con uno sconto sulle tasse chi andrà a finanziare iniziative culturali o contribuirà alla tutela e alla valorizzazione del paesaggio, sostenendo ad esempio il recupero di immobili posti sotto tutela, potrà infatti contare su un sconto sull'Irap, l'imposta regionale sulle attività produttive. Spendi mille e ne scali duecento.

La Consulta lo scorso giugno ha dato ragione alla Regione e la giunta toscana ha approvato mercoledì 9 ottobre il regolamento, che prima della sua adozione definitiva dovrà però tornare in Consiglio per l'ultimo parere.

Come funziona la legge - La legge regionale 45 del 2012 prevede agevolazioni per chi effettua donazioni a favore di iniziative culturali o di progetti per la valorizzazione del patrimonio paesaggistico se coerenti con i contenuti del piano paesaggistico stesso. Il meccanismo è semplice: paghi cento e il 20 per cento può essere detratto dall'Irap. Donazione minima: 5 mila euro.

Chi potrà godere dello sconto - Varrà se i promotori dei progetti sono  soggetti pubblici o enti privati o associazioni senza fini di lucro, che per statuto fanno promozione o gestiscono attività culturali. Varrà per tutte le imprese o se si finanzia un festival teatrale o il restauro di un quadro, un palazzo o un'opera d'arte, o se si decide di aiutare uno dei tanti enti od associazioni che in Toscana fanno cultura.

Accreditamento obbligatorio - Chi beneficia delle erogazioni deve accreditarsi: gli elenchi saranno tenuti dagli uffici della Regione Toscana e l'accreditamento varrà tre anni . Chi intende godere delle agevolazioni fiscali e del credito d'imposta deve invece prenotare la richiesta.  Per il primo anno ci sono a disposizione un milione di euro di incentivi, un milione di euro di entrate a cui la Regione rinuncerà. Chi prima si prenoterà avrà la precedenza, fino ad esaurimento del fondo. Gli uffici regionali effettueranno controlli a campione e tutte le informazioni saranno trasmesse all'Agenzia delle Entrate.
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mercoledì 9 ottobre 2013

I vinvitori della 57esima edizione del Premio Letterario Pisa


Il Premio Letterario Pisa, nato come Premio Nazionale di Poesia, ha avuto come padri ispiratori e fondatori quelli stessi che così positivamente hanno dato vita al celeberrimo Premio Viareggio, tra i quali Leonida Répaci, Mario Soldati, Villaroel, Giambene, Ferrigno ed altri importanti poeti e narratori pisani, che si riunivano presso alcuni caffè cittadini o in salotti letterari della città.


La 57esima edizione del premio letterario più longevo della Toscana dopo il Viareggio, appunto, vede come vincitori Lidia Ravera per la narrativa, Stefano Cerrai per la poesia e per la saggistica Nadia Fusini.

130 sono state le case editrici che hanno partecipato, spesso con più di un volume a testa, e tre le giurie che hanno dovuto faticare e non poco per designare i vincitori del 2013.

Lidia Ravera, scrittrice e giornalista, dai più ricordata come una dei due "componenti" di Porci con le ali, ha vinto nella sezione narrativa con “Piangi Pure” edito da Bompiani. Una storia d'amore della 79enne Iris, una donna che sta percorrendo l'ultimo periodo della sua vita ma che non vuole che “la sua vita finisca prima di finire”.

L'esordio poetico di Stefano Carrai “Il tempo che non muore” edito da Interlinea, esplora il mondo dei ricordi e degli affetti privati.

“Hannah e le altre” edito da Einaudi di Nadia Fusini, scrittrice e critica letteraria, altro non è che il ritratto di tre pensatrici della metà del '900 come Hannah Arendt, Simone Weil e Rachel Bespaloff che hanno affrontato le tempeste e i momenti più bui del secolo senza mai sottrarsi alla riflessione e all'impegno.

La premiazione avverrà sabato 12 alle 17 presso la sala “Titta Ruffo” del Teatro Verdi, condotta dal giornalista Marco Barabotti e dall'attrice Martina Benedetti.
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mercoledì 2 ottobre 2013

Le strade del vino tra vendemmie e degustazioni


La Toscana apre anche quest'anno nei fine settimana le strade del vino tra vendemmie e degustazioni. Settembre è finito ed è momento di andare per "cantine".

Da sempre le "Strade del Vino" sono percorsi entro territori ad alta vocazione vitivinicola
caratterizzati, oltreché da vigneti e cantine di aziende agricole, da attrattive naturalistiche, culturali e storiche particolarmente significative ai fini di un'offerta enoturistica integrata.

Ecco quindi tutti gli itinerari da percorrere per diventare un vero intenditore e per trascorrere una giornata o un weekend all'insegna dell'eccellenza del vino toscano.

Strada del vino dei "Colli di Candia e di Lunigiana" (Massa-Carrara)
Il percorso è caratterizzato da attrattive naturalistiche, culturali e storiche.

Strade del vino delle colline lucchesi e di Montecarlo (Lucca)
Sentieri naturalistici ricchi di tradizione contadine, ville cinquecentesche e ottocentesche di una bellezza decadente.

Strada del vino delle colline pisane
(Pisa)
Si tratta di un itinerario ideale da percorrere anche con mezzi ecologici alternativi all'auto.

Strada del vino di Montespertoli
(Firenze)
La produzione del Chianti è il primo obiettivo dei produttori. Con appropriate selezioni delle uve si produce un vino destinato all'invecchiamento.

Strada medicea dei mini di Carmignano
(Prato)
La via è collocata in un territorio di ridotte dimensioni ma capace di produrre vini eccezionali.

Strade del vino Chianti di Rufina e Pomino
(Firenze)
Sulle colline orientate agli Appennini, la grande civiltà toscana si rivela negli antichi manieri, nelle ville e nelle pievi romaniche.

Strada del vino Chianti colli fiorentini
(Firenze)
Da quattro itinerari principali si diramano molte strade minori dove si possono scoprire gli aspetti più genuini della collina fiorentina.

Strada del vino terre di Arezzo
(Arezzo)
Un tour nel cuore della Toscana con vini eccellenti, artigianato tradizionale e proposte gastronomiche di qualità.

Srada del vino Vernaccia di San Gimignano
(Siena)
Dolci colline ricoperte da vigneti, campi coltivati e  verdi boschi, da qualunque parti si arrivi a San Gimignano.

Srada del vino costa degli Etruschi
(Livorno)
Spiagge incontaminate e verdi pinete, soggiorni balneari e abbronzatura, passeggiate e serate mondane.

Strada del vino "Monteregio di Massa Marittima"
(Grosseto)
La via attraversa il comprensorio delle colline metallifere, nell'Alta Maremma Grossetana. Permette di raggiungere, in breve tempo, mete di interesse culturale e naturalistico.

Strada del vino di Montecucco
(Grosseto)
Percorre un'area vasta alle pendici del monte amiata.

Strada del vino di Montepulciano
(Siena)
Dalla cittadina è facilmente raggiungibile la Val d'Orcia, l'Amiata e l'Umbria.

Strada del vino colli di Maremma
(Grosseto)
Questo è un posto che racconta attraverso la sua cultura, la storia dell'uomo degli etruschi.
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martedì 1 ottobre 2013

Bufera sull'assessore alla cultura per i 25 mila euro destinati al museo sulla beffa delle Teste di Modì


L'assessore alla cultura Tredici a confronto con il consiglio comunale: "Venticinquemila euro sprecati. Venga a riferire in commissione"

Catalogo pubblicato in occasione della mostra del 1984 che fu organizzata a Livorno per il centenario della nascita.
L’ultima variazione al programma triennale dei lavori pubblici 2013-2015 passata in consiglio comunale a Livorno venerdì 27 settembre ha previsto la destinazione di 25mila euro per la realizzazione di una zona espositiva permanente all'interno di Villa Maria delle false teste di Modì.


Apprendiamo dalle cronache de La Nazione di Livorno l'inizio, o meglio, il continuo di una diatriba che da sempre ripercorre la storia legata alla beffa di Froglia e dei tre ragazzi che all'insaputo l'uno degli altri, fecero crollare in pochi giorni la credibilità di critici d'arte, e non solo, che ritennero le famose teste opere uniche del maestro Amedeo Modigliani, ma che al contrario produssero quella che da tanti venne definita la più grande beffa a livello mondiale (a lato Il catalogo ancora in vendita dalla casa editrice Books&Company).

Più volte abbiamo parlato e seguito le vicende inerenti i falsi di Modigliani, la casa "natale" che voleva essere fatta a Roma (non si capisce poi il perché di Roma e non di Livorno), i falsi expertise e quanto altro. 

Certamente oggi leggiamo di un doppio attacco all'amministrazione comunale di livorno da parte di due esponenti come Gianfranco Lamberti (Confronto per Livorno, nonché ex pluri sindaco di Livorno) e di Lamberto Giannini (Sel).

I due politici livornesi hanno depositato una richiesta alla presidente della commissione cultura Dinora Mambrini per «chiedere una seduta della commissione dedicata all’iniziativa della quale siamo venuti a conoscenza dalla stampa e relativa alle così dette false teste di Modì». 

Per Lamberti "L'assessore alle culture Mario Tredici deve venire in commissione cultura ad illustrare in cosa consiste questa operazione sulle teste di Modì gestita esclusivamente dalla giunta e della quale il consiglio comunale è stato tenuto all’oscuro".

Per Giannini, seppur convinto che alle false teste di Modì si debba dare una sede appropriata, rileva come i 25mila euro destinati alla realizzazione di un museo permanente dedicato alla Beffa di Modì, attingendo da altre voci di bilancio non sia decisamente opportuno, facendo leva sul crowdfunding attraverso finanziamenti privati invece di "tagliare ogni risorse alle iniziative culturali giovanili e aumentando le rette per i corsi della Fondazione Trossi Uberti che ha finalità oltre che culturali anche sociali". Di qui la sua proposta: «Le teste potrebbero essere collocate ad esempio al Museo Fattori che è poco visitato a mio parere. Sistemando le false teste al suo interno si potrebbe rendere più accattivante questo luogo che al momento non è pienamente valorizzato dalla attuale direzione».

Per ripercorrere tutta la storia della Beffa postiamo il video trasmesso dalla Rai nella trasmissione La Storia siamo noi

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