martedì 1 ottobre 2013

Bufera sull'assessore alla cultura per i 25 mila euro destinati al museo sulla beffa delle Teste di Modì


L'assessore alla cultura Tredici a confronto con il consiglio comunale: "Venticinquemila euro sprecati. Venga a riferire in commissione"

Catalogo pubblicato in occasione della mostra del 1984 che fu organizzata a Livorno per il centenario della nascita.
L’ultima variazione al programma triennale dei lavori pubblici 2013-2015 passata in consiglio comunale a Livorno venerdì 27 settembre ha previsto la destinazione di 25mila euro per la realizzazione di una zona espositiva permanente all'interno di Villa Maria delle false teste di Modì.


Apprendiamo dalle cronache de La Nazione di Livorno l'inizio, o meglio, il continuo di una diatriba che da sempre ripercorre la storia legata alla beffa di Froglia e dei tre ragazzi che all'insaputo l'uno degli altri, fecero crollare in pochi giorni la credibilità di critici d'arte, e non solo, che ritennero le famose teste opere uniche del maestro Amedeo Modigliani, ma che al contrario produssero quella che da tanti venne definita la più grande beffa a livello mondiale (a lato Il catalogo ancora in vendita dalla casa editrice Books&Company).

Più volte abbiamo parlato e seguito le vicende inerenti i falsi di Modigliani, la casa "natale" che voleva essere fatta a Roma (non si capisce poi il perché di Roma e non di Livorno), i falsi expertise e quanto altro. 

Certamente oggi leggiamo di un doppio attacco all'amministrazione comunale di livorno da parte di due esponenti come Gianfranco Lamberti (Confronto per Livorno, nonché ex pluri sindaco di Livorno) e di Lamberto Giannini (Sel).

I due politici livornesi hanno depositato una richiesta alla presidente della commissione cultura Dinora Mambrini per «chiedere una seduta della commissione dedicata all’iniziativa della quale siamo venuti a conoscenza dalla stampa e relativa alle così dette false teste di Modì». 

Per Lamberti "L'assessore alle culture Mario Tredici deve venire in commissione cultura ad illustrare in cosa consiste questa operazione sulle teste di Modì gestita esclusivamente dalla giunta e della quale il consiglio comunale è stato tenuto all’oscuro".

Per Giannini, seppur convinto che alle false teste di Modì si debba dare una sede appropriata, rileva come i 25mila euro destinati alla realizzazione di un museo permanente dedicato alla Beffa di Modì, attingendo da altre voci di bilancio non sia decisamente opportuno, facendo leva sul crowdfunding attraverso finanziamenti privati invece di "tagliare ogni risorse alle iniziative culturali giovanili e aumentando le rette per i corsi della Fondazione Trossi Uberti che ha finalità oltre che culturali anche sociali". Di qui la sua proposta: «Le teste potrebbero essere collocate ad esempio al Museo Fattori che è poco visitato a mio parere. Sistemando le false teste al suo interno si potrebbe rendere più accattivante questo luogo che al momento non è pienamente valorizzato dalla attuale direzione».

Per ripercorrere tutta la storia della Beffa postiamo il video trasmesso dalla Rai nella trasmissione La Storia siamo noi

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