venerdì 15 marzo 2013

40 minuti prima sapeva già il nome nel nuovo Papa


Scrivere un articolo che parla di se stessi non ha un gran senso, lo so.
L'ho scritto solo perché a distanza di due giorni mi sono reso conto che la concidenza che ha voluto che postasti 40 minuti primi dell'habemus papam il nome di Francesco, non è stata poi una concidenza.

Non lo è stata perché seduto sul divano, guardando la tv ho pensato a quale nome avrei avuto piacere sentire uscire dalla bocca di Jean Louis Tauran.

Quo nomine vis vocari?”. La risposta: “vocabor Franciscus”, “mi chiamo Francesco”. 

E devo dire che dopo aver letto l'articolo sul Clarìn "Por qué eligió el nombre de Francisco"  ho avuto la certezza e la conferma di quanto avevo scritto il giorno prima.

Dopo i tumulti che hanno portato Papa Benedetto XVI a diventare Papa Emerito, ho subito pensato ad un nome che portasse ad evocare tranquillità, serenità, ma soprattutto compostezza.

Con “Francesco”, il Pontefice ha dato una chiara indicazione di quello che farà nel suo ufficio. Sicuramente ci sarà un richiamo alla vita tranquilla ed al basso profilo tipico dei gesuiti e che ha visto in San Francesco un fautore completo.

Ho subito pensato a Fraternità, umiltà, povertà, i tre principi che hanno guidato il Santo di Assisi e che oggi sembrano essere il più forte contraltare al desolante panorama di corruzione morale della Curia romana.

La storia ritorna:
Già nel 1200 si muoveva uno spirito di riforma contro la corruzione dei costumi degli ecclesiastici del tempo. C’era, allora, la Lotta per le Investiture.
Oggi c’è VatiLeaks, la battaglia per il controllo dello Ior e di altre istituzioni economiche operanti per esempio nella sanità.

Il Papa torna, questo il suo messaggio con ogni probabilità, “minore fra i minori”.

Non si tratta di introdurre una visione banalmente pauperista ma ritrovare un abbraccio fecondo fra la Chiesa e il suo popolo.

Senza contare, l’importanza del messaggio di Pace che il nome Francesco evoca nel mondo e nelle religioni.

Una figura insomma quella del Santo che potrà ispirare l’azione evangelica di un Papato che ha una grande sfida davanti a sé.

La sfida di Francesco.







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