mercoledì 5 settembre 2012
Le sofferenze del giovane (ma ormai vecchio) Facebook
Vi ricordate MySpace? Qualcuno di voi forse se lo è già dimenticato o forse lo ha lasciato morire senza più aggiornare il proprio diario. Perché succede questo?
Quasi 10 anni fa, leggendo durante gli studi universitari un saggio su internet, quelli che erano allora i nuovi media e compagnia bella, mi resi conto di quanto in fretta crescesse un neonato virtuale.
Mi spiego meglio: se noi umani cresciamo anno per anno, se all'incirca un anno di vita di un cane corrisponde a 7 nostri, una creatura digitale, per esempio una chat o un portale cresceva in media di 10 ad 1.
Cosa voleva dire? Che un portale dopo un anno di vita reale risultava vecchio già di 10 se non aggiornato ed evoluto in modo costante e meritato.
Capite che oggi questa velocità è più che raddoppiata, fosse solo per le offerte e le idee che internet mette in campo, è proprio il caso di dirlo, alla velocità della luce.
Ogni creatura digitale deve costantemente evolversi, giorno dopo giorno, e non avere aggiornamenti (spesso capibili solo da chi li progetta) ma inventarsi una seconda, terza, quarta giovinezza, fornendo al cliente finale, sempre e solo novità che lo stupiscano e che lo invoglino a rimanere dove è e non cercare qualcosa di meglio.
Ma veniamo a Facebook; alcuni sondaggi dicano che la creatura di Zuckerberg sia impopolare in America, almeno come lo era MySpace due anni fa.
Facebook era il top perché 3 persone su 5 non vedevano l’ora di caricare contenuti e far sapere al prossimo il loro parere.
Oggi, invece, almeno 2 utenti su 5 dicono: “Ho lasciato Facebook, non solo per una questione di privacy, ma con la convinzione che ormai sia antico” ha detto Sarah Spiekermann, direttore dell’istituto di Economia aziendale di Vienna. Insomma, Facebook è vecchio e noioso e uno studio ha rivelato che al 70 % degli intervistati non interessa la cancellazione dei loro dati.
Michael Pachter, analista di Wedbush Securities descrive così il tutto: “La crescita è finita e le persone non sono più attirate a iscriversi”.
Insomma la quotazione in borsa è come il ritratto di Dorian Gray che riflette esattamente l’andamento del sito: dal boom iniziale a un viaggio verso il basso.
Le Zuckerberg accetterà di invecchiare e crescere, se spaccherà il ritratto, forse una possibilità in più far vivere la sua creatura gli verrà concessa.
Un esempio: chi usa instagram lo sa bene. Da quando è stato acquisito da Facebook, gli utenti non possono ricercare i propri following di Twitter che utilizzano l'applicazione per le foto.
E questo dice tutto.
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d'accordissimo! infatti trovo social network come: google plus e twitter molto più social di facebook!
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