L’agenzia Public Policy lo dice chiaramente:"La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n.3 all'articolo 3 (che ha modificato il Titolo V della Costituzione ndr) pone la tutela della salute tra le materie di legislazione concorrente, per le quali compete alle regioni la potestà legislativa, salvo che per la determinazione dei princìpi fondamentali, riservata alla legislazione dello Stato" chiarisce il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale. Inoltre, c'è la legge n.347, sempre del 2011 che stabilisce, come ricorda il sottosegretario, che "gli eventuali disavanzi di gestione... sono coperti dalle regioni con le modalità stabilite da norme regionali che prevedano alternativamente o cumulativamente l'introduzione anche di misure di compartecipazione alla spesa sanitaria". Quindi sono i cittadini a pagare, qualora ci siano dei buchi nella gestione sanitaria. Pertanto, conclude Cardinale, "le scelte adottate dalla Regione Toscana possono considerarsi in linea con la vigente normativa di attuazione del federalismo fiscale".
La Toscana può quindi far pagare 10 euro in più ad ogni referto medico in formato digitale delle procedure diagnostiche per immagini (Rm, Tc, scintigrafie, radiografie, ecografie) piuttosto che cartaceo.
Il ticket sulla digitalizzazione è stato introdotto con la delibera della giunta della Regione Toscana n.753 del 10 agosto 2012. La Regione chiarisce che il contributo è legato non alla consegna del supporto informatico contenente il referto diagnostico, ma all'intero percorso di digitalizzazione, incluse le fasi di archiviazione e produzione.
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