mercoledì 24 ottobre 2012

Agropirateria: la Toscana è la regione più taroccata del pianeta


La Toscana il bersaglio preferito dalla contraffazione agro alimentare.

«La Toscana, con ben 465 specialità alimentari, ha un potenziale occupazionale inespresso enorme — dice Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana — la contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari costano alla nostra regione 30 mila posti di lavoro che si potrebbero creare con una seria azione di contrasto a livello nazionale ed internazionale. La politica deve però decidere che strada prendere, e soprattutto da che parte stare se vuole dare una risposta seria, convinta, decisa alla crisi occupazionale che stiamo vivendo».

Le stime, che incrociano dati della guardia di finanza, di Irpet, Uniocamere e associazioni degli agricoltori, sbucano dal Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione che si è tenuto a Cernobbio e ha conferito alla Toscana il primato della “regione più taroccata del pianeta”.

Il caso più clamoroso di falso d'autore è quello del «kit vino» in bustina, scovato su scaffali di Inghilterra e Svezia, con il quale si produrrebbe un «eccellente» Chianti e in altrettanto «delizioso» Montepulciano: si tratta di una polverina «magica» che, addizionata a sacche di presunto mosto, in meno di un mese «rilascia» il nettare di bacco taroccato e pronto al consumo.

Anche l'Italia non  è da meno. L'olio Firenze, se si legge sul retro dell’etichetta — è prodotto con una miscela di oli stranieri. Un caso di etichetta legale ma poco trasparente, secondo Coldiretti, perché il consumatore è tratto in errore e compra un bene diverso da quello che probabilmente pensa di acquistare.

Per questo Coldiretti sostiene le azioni a sostegno della «legge salva olio», per garantire etichette trasparenti, chiare, leggibili e non ingannevoli.
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