martedì 23 ottobre 2012

Province, Toscana ha deciso di non decidere


Roma è inflessibile. Non ammette deroghe. Trentasei  saranno le province che spariranno, nessun appello sarà accettato.
Il governo conferma: non concederà deroghe sul riordino delle province. Ne spariranno trentasei in tutt’Italia. Senz’appello. Una determinazione, quella del ministro Patroni Griffi, perché la Regione Toscana ha deciso di non decidere, demandando tutto a Roma.

Le proposte inviate alla caput mundi per il riordino sono due:

La prima comprende quattro più uno cioè città metropolitana di Firenze, più Arezzo (se il governo accetterà come valido il parametro della popolazione residente e non quello in base al censimento), Prato-Pistoia (in deroga alla legge nazionale), Siena-Grosseto e un’area vasta capace di comprendere Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno.
La seconda, cinque più uno: che differisce dalla prima solo perchè la costa avrebbe due realtà: Massa Carrara-Lucca e Pisa-Livorno.

Arezzo ce la farà? E Prato e Pistoia avranno la deroga?
Livorno vincerà su Pisa? O viceversa?

Enrico Rossi, il governatore, che si era visto bocciare a furor di popolo l’ipotesi di tre aree vaste con Firenze, Pisa e Siena capoluoghi, ha messo in guardia: «Il ministro Patroni Griffi prevede, in Toscana, quattro province inclusa la Città metropolitana di Firenze. Senza deroghe nessuna delle due ipotesi potrà passare al vaglio».
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3 commenti:

  1. Sono un ignorante in materia e per questo proprio non riesco a capire. Prima hanno fatto un mucchio di provincie in più, ora vogliono toglierne molte di più.
    Ma perché continuano a dare fumo negli occhi agli italiani?
    Non sarebbe meglio lasciarle e far lavorare la gente che c'è dentro, evitare i "magna magna" e poter così meglio, per esempio dare un'occhiata al territorio che ogni tanto, un po' qua e un po' là frana?
    Eliminare o accorpare le provincie significa dispendio di soldi e di energie, ma non risparmio.
    Grazie per l'ospitalità!

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  2. Non sono pienamente concorde con lei. Eliminare o accorpare non vuol dire ridurre i dipendenti. In ogni città rimarranno gli uffici. Non ci saranno più doppi o tripli dirigenti, presidenti di provincia e relative giunte.
    L'accorpamenti a mio avviso sono fondamentali.
    Le faccio un altro esempio... che senso ha avere 8 comuni all'isola d'Elba? Basterebbe fare un unico comune, quello di Portoferraio, lasciare in ogni città la sede con i dipendenti e funzionari. Eviteremo 8 sindaci, 8 giunte, e tutti i consiglieri ecc ecc

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  3. Le province, almeno quelle che c'erano prima, facevano parte dell'Italia e piacevano agli italiani. Fu stupido creare un mucchio di nuove province. In questo momento fare questa rivoluzione è un consumo inutile di energie. Sarebbe giusto stimolare i vari dipendenti (sindaci compresi) a fare il proprio dovere evitando di rubare lo stipendio.

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