venerdì 31 maggio 2013

Terzo posto in Italia ai lettori di Firenze. Il libro più venduto? 50 Sfumature di Grigio


Se Milano vince la medaglia d'oro come la città in cui si legge di più in Italia, la Toscana non è da meno.

Firenze si classifica terza in rapporto tra i libri acquistati e il numero di cittadini, sia cartacei che in formato e-book.

Lo dice Amazon.it che mette il capolougo toscano dietro a Trento.

Ma il sondaggio dice molto altro:
Da giugno 2012 all’aprile 2013 i fiorentini hanno letto tantissimo.

Il Libro più letto? Ma che domande, il Decameron del 2000 ossia “Cinquanta sfumature di grigio”.
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giovedì 30 maggio 2013

In risposta a "Per esempio Livorno" di Luca Bottura @bravimabasta


Per esempio Livorno (uscito su Sette un paio di venerdì fa) di Luca Bottura
Avete mai conosciuto un livornese simpatico? No, dico sul serio. Uno che incontri e subito pensi: che persona garbata, piacevole, lieve. Pensateci ancora. No? Infatti. 

Ok, seconda domanda: avete mai cambiato idea su un livornese? Cioè: dopo aver pensato, d’acchito, ammazza che str… aordinario esempio di spocchia, vi è poi successo di coglierne chiaroscuri, intelligenza comica, unicità? 

Ecco. Io, per esempio, mi immagino così Paolo Virzì. [ continua in fondo ...]

Gentile Luca Bottura, questa mia riflessione nasce dopo aver letto il suo articolo ritwittato da Robertina alias @robiotta. Scrivo così, ex abrupto, non per voler difendere Virzì, Rondelli o chicchessia ma come quasi quarantenne livornese ormai "esiliato" nel pisano Lajatico.

Non riesco proprio a capire se lei sia un burlone scherzoso o scriva veramente quello che pensa. L'astratto lo concepisco solo nell'arte, odio le generalizzazioni e i pensieri deduttivi, adoro i pensatori e filosofi dell'individualismo metodologico.

Forse è bene che mi presenti: Maledettoscano in versione fumatore che ama talmente tanto il sigaro toscano, da maledirlo perché so perfettamente quanto non faccia bene fumare. Maledettoscano in omaggio a Curzio Malaparte, uno degli scrittori a mio avviso più incisivi del secolo passato, che in Maledetti Toscani ricorda, tra le tante, che i livornesi all'inferno ci vanno a orinare.

Insomma è come se io parlassi dei bolognesi e dicessi che di simpatici, altruisti, piacevoli non ne esistono.

Diciamo pure che nell'incipit del suo articolo non è che sia partito proprio con piede giusto. Lei immagina, e a mio avviso, con così tanta fantasia da farla volare lontano dalla verità. Rimedia, per carità, a torto, nel secondo paragrafo. Sì a torto perché se proprio vuole saperlo, e lo dice un livornese, tesi e antitesi sono esattamente l'opposto di come le ha messe lei.

Il livornese, d'impatto, è generoso, altruista e simpatico, di una toscanità mai pesante, al contrario leggera, seppur greve in alcune allocuzioni. Poi quando veramente lo si conosce si capisce quanto sia spocchioso, elitario, saccente e intelligente, questo sì, ma di un'intelligenza rivolta al proprio tornaconto.
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mercoledì 29 maggio 2013

Da Roma l'ok per scandagliare il litorale toscano in cerca di relitti e oggetti preziosi. Si parte da #Livorno


Tutto il mare toscano sarà coinvolto nella ricerca e recupero di tutti quelli oggetti preziosi che il mare ha gelosamente custoditi per migliaia di anni.

Il famoso Mare Nostrum, solcato per millenni da Etruschi, Fenici, Sardi, Greci, Magnogreci ancor oggi riserva delle sorprese strabilianti.

L'operazione che partirà il 4 di giugno preve tre tappe. Il tutto sarà coordinato dall’Unità Cacciamine “Numana” e all’unità “Galatea” (dell’Istituto Idrografico della Marina), a bordo delle quali opererà anche personale tecnico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

L'operazione partirà dalla zona di Livorno e durerà un'intera settimana, Meloria, antico porto mediceo e secche varie sarnno tra le prime ad essere scandagliate.

Poi il 12 luglio sarà la volta del mare intorno all’Isola d’Elba, mentre a settembre sarà il turno delle coste dell’Alta Toscana.

Un'iniziativa che già aveva portato ottimi frutti nella precedente operazione quando con il Progetto ARCHEOMAR vennero censiti, posizionati e documentati i beni archeologici sommersi del Lazio e della Toscana.
Tra tutti non possiamo non ricordare l'importante scoperta nel mare di Capoliveri (Elba) dove fu rinvenuto anche il “Polluce”, un piroscafo della compagnia navale Rubattino speronato e affondato il 17 giugno 1841.
Per ulteriori notizie sul ritrovamento del Polluce clicca qui
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lunedì 27 maggio 2013

La #Versilia festeggia #Gaber per tutto luglio.


“La Toscana ringrazia Dalia Gabershik e Paolo Dal Bon, presidente della Fondazione Gaber, e per averle donato questo straordinario appuntamento legato al ricordo di una delle maggiori personalità artistiche dei nostri anni – ha affermato l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti.

A dieci anni dalla scomparsa di Giorgio Gaber, la Fondazione a lui intitolata, in collaborazione con i Comuni di Viareggio, Camaiore, Lucca, Pietrasanta, Seravezza, Massarosa, Capannori e con la Provincia di Lucca e la Regione Toscana, propone un intero mese di manifestazioni per l’appuntamento col Festival Gaber in edizione speciale proprio per il decennale.

Oltre 20 serate dedicate all’Artista.

Camaiore proporrà una singolare manifestazione legata alla comicità che aprirà con “Le strade di notte”, ma già domani anticiperà le celebrazioni intitolando all’artista un intero plesso scolastico, come ha ricordato il sindaco Alessandro Del Dotto.

A Pietrasanta, nello storico spazio del caffè della Versiliana, si terranno incontri culturali e un momento espositivo all’interno della Villa di D’Annunzio che domina la Pineta, sede della storica manifestazione.

Infine il palco della Cittadella del Carnevale di Viareggio, ancora più grande ha promesso il presidente della Fondazione Carnevale Alessandro Santini, ospiterà come da tradizione venerdì 19 e sabato 20 luglio grandi nomi del panorama artistico e musicale che riproporranno, attraverso performance eccezionali nella loro unicità, il repertorio di Giorgio Gaber e del suo storico coautore, Sandro Luporini. Ancora una volta sarà Rocco Papaleo a fare da padrone di casa e accogliere i grandi artisti che verranno ad omaggiare Gaber. Per la speciale ricorrenza del decennale, ci sarà ad accompagnarli il rientro al completo della storica band del Signor G.: Gianni Martini, Luigi Campoccia, Claudio De Mattei, Enrico Spigno, Luca Ravagni e Dado Sezzi.

Alla Cittadella non mancherà un ricordo per Enzo Iannacci.
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domenica 26 maggio 2013

#Sting affitta la sua casa per matrimoni e feste


Perché Sting e moglie abbiano deciso di affittare la loro casa in Toscana per feste e matrimoni nessuno lo sa.

Come non si conosce il costo per affittare quella che definire una casa è un eufemismo.

L'immensa villa in Toscana non include la presenza della star, ma "solo" Il Palagio,  risalente al 16.mo secolo, che può accogliere fino a 200 invitati e alloggiare 50 persone nelle sei case immerse nel verde a solo 45 minuti da Firenze. 
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giovedì 23 maggio 2013

"A cena con il vignaiolo": alla scoperta dei tesori enogastronomici


A partire dalle 10 e fino alle 20 di domenica 26 maggio, selezionate cantine in Toscana daranno vita alla ventunesima edizione di uno degli eventi più importanti che si svolge in Italia con protagonista il vino, la sua gente e i suoi territori.

Torna, infatti, Cantine Aperte, il tradizionale viaggio alla scoperta dei tesori enogastronomici della Toscana, organizzato dal Movimento Turismo del Vino, che l'ultima domenica di maggio trasformerà le aziende produttrici della regione in una sorta di museo naturale, da visitare, da conoscere a fondo, da gustare in tutti i sensi.


Cantine Aperte è una manifestazione nata nel 1993 come primo segnale di apertura, contatto e dialogo diretto tra il vignaiolo e l’enoturista.
È un’iniziativa che permette agli appassionati e
ai curiosi del mondo del vino di fare un’esperienza di grande interesse culturale.
È l’evento nazionale più importante dedicato al vino, alla sua gente e ai suoi territori.

Ed è così che nell’ultima domenica di maggio, le cantine socie del Movimento Turismo del Vino spalancano le proprie porte a un pubblico ampio ed eterogeneo, composto da turisti, appassionati e intenditori di tutto il mondo.





SCARICA LA BROCHURE

L'atmosfera si accende già sabato 25 maggio con "A cena con il vignaiolo" che consiste nella possibilità di essere invitati a cena la sera prima della manifestazione su prenotazione e a pagamento, direttamente dal produttore presso il ristorante o la trattoria aziendale o, in qualche caso, addirittura "in"cantina o a casa del produttore.

Maggiori informazioni sul sito www.mtvtoscana.eu www.facebook.com/MovimentoTurismoVinoToscana
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martedì 21 maggio 2013

Pisa: anonimo dona 120mila euro e l'organo torna a suonare


E' l'organo monumentale più importante di Pisa, assai di più di quello del Duomo, e tra i più importanti al mondo, visto che può ancora contare su tre canne e la tastiera originali e risalenti al 1613. L'organo conserva dei primati nazionali, come la canna di piombo di Giovanni di Pieroni da Barga (unico elemento rimasto dell'artista) e la tastiera unica.

Parola di Nicola Puccini, l'organaro pisano di fama internazionale che ha appena restaurato, grazie alla donazione di 120 mila euro di un privato che è voluto restare anonimo, l'organo, costruito da Andrea Ravani, della chiesa del Carmine a Pisa, nel convento carmelitano in pieno centro.
Puccini ha curato il restauro strumentale, fatto quasi esclusivamente a mano, mentre Stefania Franceschini, Enrico Rossi ed Elisa Todisco hanno curato la parte relativa alla cassa lignea dello strumento.

Sono state ricostruite sia la parte meccanica che le parti perse durante l'ultimo restauro, datato 1973. Il restauro attuale ha riportato l'organo al suo reale stato, come era nel 1613.

"E' una persona devota alla Madonna del Carmelo - ha spiegato padre Augusto, parroco del Carmine - che ci ha fatto questo grande regalo e ha permesso di restituire alla comunità, non solo dei fedeli, questo importantissimo strumento".

L'organo tornerà a suonare per la prima volta dopo decenni di inattività giovedì prossimo alle 21.30 per un concerto in chiesa del maestro Stefano Innocenti su musiche sacre di Mayone, Scarlatti e Bach.


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lunedì 20 maggio 2013

Bliz di @SaveChildrenIT sotto la Torre di Pisa


Tappa toscana per gli attivisti di Save the Children che stamani sotto la Torre pendente a Pisa hanno
esposto le sagome di bambini a grandezza naturale.

La campagna Allarme infanzia tocchera' fino al 5 giugno le principali citta' italiane per denunciare la ''scarsa attenzione dell'Italia al futuro delle nuove generazioni''.

L'Italia è 7 volte in fondo alla lista nell’Europa dei 27 sugli indicatori principali relativi all’infanzia. 

In occasione del lancio della campagna Allarme Infanzia, con guerrilla e stunt in 16 città italiane, un gruppo di testimonial e un pacchetto di proposte al Governo, Save the Children ha voluto documentare lìinfanzia italiana che attesta che il 25% degli adolescenti italiani pensa che il proprio futuro sarà più difficile rispetto a quello dei propri genitori e 1 ragazzo su 4 (il 23%) pensa o spera di andare all’estero per assicurarsi un’opportunità.

L’80% dichiara di aver fatto delle rinunce causa crisi. Aumentano le disuguaglianze per l’accesso all’università: il 30% dei genitori non ce la fa a pagare la retta dei figli. 

E’ un vero e proprio furto di futuro quello in corso ai danni dei bambini, adolescenti e giovani che vivono in Italia. La povertà, nelle sue varie forme – sociale, economica, d’istruzione, di lavoro – li sta colpendo come non mai derubandoli di prospettive ed opportunità.

E con il futuro di chi è giovane oggi, si sta disintegrando il futuro dell’Italia tutta.

Occorre dare l’allarme.

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sabato 18 maggio 2013

Il medaglione funebre di Francis Horner


A rinvenire il prezioso medaglione sono stati i membri dell’associazione culturale “Livorno delle Nazioni” durante i lavori di manutenzione del cimitero. 

In realtà per molto tempo si era pensato che il medaglione funebre, realizzato da Sir Francis Chantrey, uno dei massimi scultori inglesi della Londra Regency, datato 1820 raffigurante il parlamentare britannico Francis Horner, fosse stato rubato, invece il reperto è stato rinvenuto a poca distanza dallo stesso sepolcro di Francis Horner, dove era stato originariamente incastonato.

Seppur spezzato in tre parti la bellezza del ritratto è rimasta intatta nella sua arcaica quanto statuaria solennità. 

La raffigurazione è perfetta, ancor più risaltata dalla ricchezza dei particolari.



Non possiamo non concordare con quanto pubblicato sul quotidiano La Nazione quando si legge che "Ci troviamo di fronte ad una scoperta che a distanza di circa due secoli riporta alla luce due personaggi storici di rilievo: Francis Horner, uomo politico e studioso, uno dei maggiori rappresentanti del partito dei Whig  nel Parlamento Britannico del 1808, morto all’età di trentanove anni; e Sir Francis Chantrey passato alla storia come uno dei maggiori scultori neoclassici, celebre per le statue raffiguranti personaggi importanti (dedicata a Horner ha realizzato una statua che si trova all’interno dell’Abbazia di Westminster) ma famoso anche il lascito testamentario che ha permesso la costituzione del primo nucleo della Tate Gallery".

  
Oggi il medaglione funebre di Francis Horner  è conservato presso il Museo “G.Fattori” di Villa Mimbelli in attesa di un suo restauro e di una sua più consona collocazione.
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venerdì 17 maggio 2013

Aveva ragione Giorgio #Vasari: il Camposanto fu opera di Giovanni #Pisano


Tutto è nato dall'epigrafe che ricorda la data di fondazione del Camposanto di Pisa (1277), dove si nomina un 'Iohanne magistro edificante' ('il maestro Giovanni lo costrui"). 


Oggi, quasi un secolo dopo, possiamo dire che il Camposanto di Pisa fu opera di Giovanni Pisano, proprio come scrisse Giorgio Vasari.

La diatriba sembra essersi conclusa con la pubblicazione dello studioso Piero Pierotti nell'ultimo numero di 'Critica d'Arte', la storica rivista fondata nel 1935 da Carlo Ludovico Ragghianti e diretta da Francesco Gurrieri, in un articolo nel quale si documenta il lungo lavoro di ricerca che ha portato a questa diversa, e forse definitiva, conclusione. Il beneficio a favore di 'Giovanni' si trova ripetuto in numerosi testi di legge della repubblica marinara (i 'Brevia') emanati quando ormai Giovanni di Simone era sicuramente morto finché, nel 1313, si esplicita che esso si riferisce a Giovanni del fu Nicola, ossia appunto a Giovanni Pisano.

A porre scompiglio fu, invece, Peleo Bacci, primo soprintendente alle Belle Arti della città toscana, in un saggio del 1918 dove attribuì la costruzione del Camposanto a un semisconosciuto Giovanni di Simone. In fin dei conti lo studioso era autorevole e fu creduto. Ma di anni sono passati e alcuni dei suoi argomenti sono decaduti.

La tesi di Bacci era dovuta al fatto che, nell'epigrafe che ricorda la data di fondazione dell'edificio (1277), si nomina un 'Iohanne magistro edificante' ('il maestro Giovanni lo costrui") e il soprintendente poté giocare sull'ambiguità del nome per attrribuirla, come dicevamo, a Giovanni di Simone.

Dicevamo degli argomenti decaduti. La convinzione che Giovanni Pisano non fosse architetto è falsa; ora sappiamo con certezza che lo era.
Ora, invece, secondo Perotti, come riporta un comunicato ANSA, ogni dubbio cade definitivamente e, probabilmente, molte guide turistiche dovranno essere rivedute.

Così, dei quattro monumenti eretti sulla Piazza dei Miracoli, ad oggi conosciamo con sicurezza coloro che ne edificarono tre: l'autore del duomo (Busketo), del battistero (Deotisalvi) e del camposanto (Giovanni Pisano).

Solo per il campanile più famoso del mondo ci sono ancora molte incertezze.
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giovedì 16 maggio 2013

Il più grande illusionista livornese dei primi del '900 torna in scena


Venerdi 31 Maggio ore 21,00, presso il Teatro Goldoni a Livorno, andrà in scena L’Ultima Magia,
spettacolo Teatrale e Musicale in due atti di  Riccardo Pagni dedicato a Wetryk.

Antonio Pastacaldi, in arte Wetryk (1890-1936), livornese, è considerato uno dei più grandi illusionisti dei primi anni del Novecento, che conobbe successi clamorosi in tutto il mondo, riempiendo i teatri e le cronache dei giornali.


Figlio di un impresario teatrale i suoi esordi non furono dei più felici.

Settimo figlio restò orfano di madre nel 1890. Anche se la vita gli riservò tantissime sorprese, fama e popolarità, morì a soli 46 anni di un male incurabile.

Ma prima che la malattia lo colpisse, dopo i primi anni di gavetta all’estero, lavorò principalmente in Italia con riscontri strepitosi, come si evince da articoli sulle più note testate nazionali.

Assunse coi suoi spettacoli enorme importanza nel panorama teatrale italiano. La sua prima apparizione fu nel 1906 in un programma di varietà a Roma. Poi nel 1910 si recò con Watry in un tour in Brasile. Nel 1914 realizzò un proprio spettacolo e decise di prendere il nome d'arte di Wetryk. Fu così che cominciò un tour di successo nel Sud America e in Spagna, dove si esibì anche davanti al re. 

Dal 1916 al 1918 attraversò tutto il Sud America mentre nel 1919 tornò in Portogallo e Spagna.

Poi, nel 1920, il ritorno in Italia, dove si sposò e continuò i suoi spettacoli, nei quali amava miscelare diversi stili di magia (Luigi XV, giapponese, turco, moderno) alternandoli a giochi di manipolazione e di illusioni magiche in generale. Con le sue performance guadagnò una fortuna.  

Al culmine della sua carriera, a soli 46 anni, fu colpito da una malattia incurabile che lo portò velocemente alla morte.

Fu anche appassionato studioso ed eccellente giocatore di scacchi, fu lui a prestare le sue mani a Napoleone nel gioco di scacchi del film Waterloo del 1929.

Nota: di Wetryk  ne esistono due, anche se l'originale è Antonio Pastacaldi.
Il "nuovo" Wetryk fu invece Melchiorre Zatelli, nato a Trento nel 1906.
Iiniziò la sua carriera artistica con il nome di Armandis, poi, nel 1943 rilevando a Livorno le attrezzature di Pastacaldi, fu giocoforza costretto a cambiare il nome in Wetryk. Zatelli si ritirò dalle scene nel 1955.

   
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martedì 14 maggio 2013

Ritrovate beni artistici per 2,8 milioni di euro. Anche carte manoscritte attribuite a Dante


Difficile lavoro di investigazione quello dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Firenze.

Giorno dopo giorno, anno dopo anno, ritrovano dopo difficili ricerche gran parte del patrimonio culturale italiano che gira sul mercato nero. Opera spesso inestimabili che appassionati collezionisti nascondono nei loro caveu senza nemmeno farli vedere agli amici, per il solo gusto di poter dire (tra sé e sé) io ce l'ho.

I dati sull'operato nella sola Toscana ed Umbria per l'anno 2012 sono a dir poco allarmanti, ma allo stesso tempo rassicuranti: sono 55 le opere d’arte trafugate che sono state recuperate, per un valore complessivo di 2,8 milioni di euro; rintracciate e sequestrate 29 opere false, per un valore stimato, qualora immesse sul mercato, di 740mila euro.

Lucio Fontana: concetto-spaziale-attesa-1968
Le perquisizioni a tappeto hanno portato alla luce anche un dipinto di Lucio Fontana, rubato a Brescia e 2 milioni di euro; una tavola raffigurante Santa Caterina, risalente al XVI secolo, attribuita da Alessandro Allori, del valore di 25mila euro; un dipinto a tempera su tavola fondo oro di Niccolò di Pietro Guerini, di proprietà della Pinacoteca di Brera, valore 150mila euro.
recuperato a Firenze, del valore di circa

Ma il pezzo forte è stato ritrovato proprio all'inizio del 2013 e consiste in otto carte manoscritte attribuite a Dante Alighieri, contenenti versetti del Paradiso, e tre carte attribuite a Giovanni Boccaccio, con versetti del Ninfale Fiesolano.
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Gli editori toscani al Salone Internazionale del libro


Dal dal 16 al 20 maggio, come tutti gli anni, a Torino si terrà la XXVI edizione del Salone
Internazionale del Libro di Torino.

19 le case editrici toscane sotto il marchio di Toscanalibri.it, portale della cultura toscana, che parteciperanno alla più importante fiera letteraria italiana.

Lo stand - Nel padiglione 3 Stand S22, 24metri quadri allestiti appositamente con le originali librerie della Ma-Bo srl di Torino, saranno in esposizione le principali novità e una selezione dei titoli in catalogo, oltre a presentazioni e incontri con gli autori toscani con le novità del 2013, la saggistica, gli itinerari, i romanzi e i racconti di questa straordinaria regione.

Gli editori - Al Salone saranno presenti 8 editori da tutta la Toscana: 2 da Firenze (Pagliai Sarnus Polistampa, Olschki Editore), 2 da Siena (Betti Editrice, primamedia editore), 1 da Arezzo (Editrice Zona), 1 da Grosseto (Edizioni Effigi). Lo stand ospiterà anche le produzioni di Techvision Sistemi Multimediali interamente dedicate a siti archeologici, musei e città d’arte toscane e le pubblicazioni del CRIC – Coordinamento Riviste Italiane di Cultura, con un insieme di riviste edite in Toscana. Domenica 19 maggio alle 19,30, la Sala Professionali ospiterà l’incontro curato dalla Fondazione Circolo Rosselli (coordinata dal Cric) dal titolo “Giovani e crescita, da dove ripartire”. Alla presentazione dell’ultimo numero dei “Quaderni del Circolo Rosselli” parteciperanno Carlo Andorlini, Michele Gagliardo, Alessandro Guadagni, Umberto Pascucci e Valdo Spini.

Le case editrici senesi – Agli editori toscani vanno ad aggiungersi altre 11 case editrici senesi che saranno ospiti dello stand sotto il marchio di Sienalibri.it, sito gemello di Toscanalibri.it, grazie al sostegno della Provincia di Siena e al contributo di Banca Mps.
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lunedì 13 maggio 2013

Attivato il codice rosa negli ospedali toscani


Come riporta l'agenzia Ansa a breve saranno dieci gli ospedali toscani ad avere attivato il 'Codice rosa', percorso di accesso al pronto soccorso riservato alle vittime di violenze, sarà esteso ad altre 5 E' quanto deciso oggi dalla Giunta regionale toscana che ha approvato un'apposita delibera.
 
Se si pensa che solo in Toscana nel 2012 sono emersi 1455 casi di maltrattamenti o abusi, ben si capisce quanto sia delicata la materia in questione, soprattutto se si tiene conto che la maggior parte dei maltrattamenti o abusi avviene all'interno delle mura domestiche e che, spesso, tali atti non vengono mennemo denunciati.

1455 è un numero troppo alto ed è anche per questo motivo che  il 'Codice rosa', già attivo in via sperimentale nelle Asl di Lucca, Prato, Arezzo, Grosseto e Viareggio, sarà ora esteso alle Asl di Pisa, Livorno, e Empoli e alle Aou di Careggi e del Meyer.

L'assessore al diritto alla salute Luigi Marroni ha ricordato che "nel 2012, nelle 5 Asl in cui il 'Codice rosa' è stato attivo, ha permesso si far emergere 1455 casi di maltrattamenti o abusi. Ora arriviamo complessivamente a 10 Asl e il prossimo anno lo estenderemo a tutta la regione".

Secondo l'assessore al welfare Salvatore Allocca, "questo è uno strumento importante per l'emersione di fenomeni sommersi di violenza contro le donne o soggetti fragili" come bambini, anziani, immigrati o omosessuali.

L’obiettivo del servizio Emergenza Codice Rosa è quello di fornire l’intervento più idoneo alla gestione del caso, attraverso l’attivazione di un piano progettuale d’emergenza, che prevede:
➔ percorsi celeri e dedicati di diagnosi e cura;
➔ interventi psico-sociali;
➔ segnalazione alle forze dell’ordine, Tribunali, Servizi Sociali territoriali;
➔ collocazione in strutture protette. 


Nell’intervento Codice Rosa la donna riceve inoltre la consulenza criminologica e il sostegno legale e psicologico di professioniste specializzate di Differenza Donna. Infine, nei casi in cui si renda necessario, viene garantita una ospitalità di emergenza a breve termine nei Centri antiviolenza.
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giovedì 9 maggio 2013

#PhilippeDaverio presenta #ArtBrut degli ospedali psichiatrici


Si terrà domani, venerdì 10 maggio, alle ore 17 presso la Sala delle Feste in Palazzo Bastogi (via Cavour, 18 a Firenze) l’inaugurazione della mostra “Art Brut. Una disciplina diversa” che durerà fino a lunedì 20. 

A fare gli onori di casa sarà il segretario questore dell’Ufficio di Presidenza, Gian Luca Lazzeri, che modererà gli interventi della maestra d’arte e critica musicale Teresa Maria Vitelli e del famoso critico d’arte Philippe Daverio.

L’arte come rappresentazione delle proprie sensazioni, del proprio disagio, della propria emarginazione senza filtri culturali, estetici o tecnici. Pitture e sculture realizzate senza seguire modelli e ignorando le tecniche, e che sono al di fuori della cultura ufficiale o sperimentale.
L’artista, insomma, è un marginale e un autodidatta e inventa da sé le proprie regole e il proprio vocabolario. È questa la sintesi dell’Art Brut (vale a dire l’arte grezza), così come la definì l’artista francese Jean Dubuffet, che nel 1976 donò la sua collezione di opere di Art Brut alla città di Losanna, in Svizzera, per la creazione del più importante museo di questo genere artistico.

Un genere di opere che, per la gran parte, vede la luce nei centri di malattia mentale, nelle carceri, in situazioni di grande disagio. Una produzione assolutamente fuori dal coro delle regole dell’arte a cui spesso gli artisti “ufficiali” si sono ispirati per le loro creazioni.

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lunedì 6 maggio 2013

« #Pisa è una città morta e deserta, totale porcheria italiana ». Parola di #Freud che amava #Livorno. Ma Pisa gli ha dedicato un parco


"Il nostro cuore volge al  Sud. Lettere di viaggio 1895-1923", dell'editore tedesco Aufbau Verlag,
Pisa, Via Abba: parco intitolato a Sigmund Freud
Freud nel 1897, anno in cui visitò Pisa


pubblicato nel 2003 da Bompiani.

Freud aveva dichiarato che la sua terza passione, dopo la psicoanalisi e l’archeologia, erano i viaggi. Una passione che derivava, come scrisse lui stesso, «dalla strettezza e miseria delle condizioni di vita famigliari durante la giovinezza», nonché dall’insofferenza per Vienna, la sua città.

Girando su e giù per l'Italia ecco che il 4 settembre 1897 scrive all'amata moglie una cartolina da Pisa: «Appena arrivato dopo un viaggio notturno non troppo scomodo, un temporale ardentemente desiderato mi ha sorpreso mentre andavo verso piazza del Duomo (...). Ho visto tutto, sono salito sulla Torre di Pisa, dopo la pioggia un sole eccezionale. Quattro edifici su una piazza. Ho vissuto di quello che mi sono portato, Pisa è una città morta e deserta, piena porcheria italiana. Cordialissimi saluti, Sigm».

Poi, tappa obbligata a Livorno «città bella e ricca con una spiaggia magnifica ... abbiamo mangiato divinamente ... belle donne»

Pisa, Via Abba: parco intitolato a Sigmund Freud
Il Comune di Pisa, nell'ottobre 2011, accogliendo l’invito della Società Psicoanalitica Italiana nel voler ricordare il padre della psicoanalisi nelle città italiane da lui visitate, ha voluto intitolare a Freud un giardino, situato in Via Abba, nel quartiere di Porta a Lucca.



Per il riferimento a Pisa clicca qui
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venerdì 3 maggio 2013

La Gioconda come non l'avete mai vista


Chi non conosce la Gioconda, nota anche con il nome di Monna Lisa, dipinta ad olio su tavola di pioppo da Leonardo da Vinci, nel periodo che oscilla tra il 1503 e il 1514 circa, e conservata nel Museo del Louvre di Parigi?

Qualche giorno fa sono rimasto colpito dalla Gioconda in carne ed ossa pubblicata sul sito Repubblica.it dove Pier Luigi Pisa commentava: Se non era esattamente come lei, probabilmente doveva assomigliarle molto. Ecco la Monna Lisa di Leonardo da Vinci in "carne e ossa", così come il genio italiano potrebbe averla ammirata nella realtà. La ricostruzione è di un fotografo lituano, Tadao Cern, che ha vestito una ragazza come la Gioconda e poi, attraverso un abile fotoritocco, ha modellato il viso del dipinto originale su quello della modella immortalata dalla sua macchina fotografica. Il risultato è una sorprendente "opera vivente".

La dimostrazione lampante di come un quadro di 500 anni fa sia sempre al centro dell'attenzione di studiosi, come di artisti o di semplici ammiratori che appena arrivano a Parigi non possono far a meno di andare subito al Louvre.

Anche la Toscana, solo per questo fine settimana, vuole rendere omaggio a due artisti che hanno voluto interpretare a modo loro il genio di Leonardo.

Ed ecco che sarà possibile a Carmignano (Prato) vedere, a cento anni dal ritrovamento del quadro a Firenze, dopo il furto nel Louvre, la Gioconda “messa a nudo” in una mostra di sintesi con un dipinto originale (Gioconda nuda) della scuola di Leonardo (attribuito al suo allievo prediletto Salai) e con altre opere attraverso i secoli, fino a quelle del dadaista Marcel Duchamp: prima la Gioconda coi baffi del (1919-1964) e poi la Rasée (1965).

L'esposizione sara' preceduta da una conferenza-incontro di Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo Da Vinci. Tra gli interventi piu' attesi quelli del leonardista Carlo Pedretti e di Stefano Pezzato, curatore del Museo Pecci di Prato e Milano.

L’esposizione, a ingresso libero, durerà soltanto per un giorno, con inaugurazione alle ore 18-20 di sabato 4 e apertura domenica 5 (ore 10-13 e 15-19) nella sede di Schema polis – Spazio d’Arte Alberto Moretti (intitolato al noto artista scomparso nel 2012) del Comune di Carmignano, a fronte della chiesa di San Michele, nella quale è visibile un capolavoro del Manierismo: la Visitazione del Pontormo. 
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